Consigli per organizzare la settimana di preghiera includendo i più giovani

SUSSIDI

LETTURA RECITATA SU GIONA

NARRATORE  – Il Signore si rivolse a Giona dicendo:

SIGNORE – “Vai nella grande città di Ninive e predica contro di essa, perché la sua malvagità è giunta fino a me”.

NARRATORE 2 – La parola del Signore fu rivolta a Giona:

SIGNORE – «Àlzati, va’ a Ninive, la gran città, e proclama contro di lei che la loro malvagità è salita fino a me».

NARRATORE – Ma Giona non ubbidì al Signore. Egli fuggì via e prese una nave che stava salpando nella direzione opposta, verso Tarsis.

NARRATORE 2 – Il Signore scatenò un gran vento sul mare, e vi fu sul mare una tempesta così forte che la nave era sul punto di sfasciarsi. I marinai ebbero paura e invocarono ciascuno il proprio dio e gettarono a mare il carico di bordo, per alleggerire la nave.

NARRATORE 1 – Giona, invece, era sceso in fondo alla nave, si era coricato e dormiva profondamente. Il capitano gli si avvicinò e gli disse:

CAPITANO – «Che fai qui? Dormi? Àlzati, invoca il tuo dio! Forse egli si darà pensiero di noi e non periremo».

NARRATORE 1 – Giona rispose:

GIONA – «Sono Ebreo e temo il Dio del cielo, che ha fatto il mare e la terraferma».

NARRATORE 1 – E spiegò che stava fuggendo dalla presenza del Signore. Quegli uomini, nel sentire ciò, si spaventarono tantissimo. Il mare si faceva sempre più tempestoso, e i marinai chiesero a Giona:

MARINAI – «Che dobbiamo fare di te perché il mare si calmi?».

NARRATORE 2 – Giona rispose:

GIONA – «Prendetemi e gettatemi in mare, e il mare si calmerà per voi; perché io so che questa gran tempesta vi piomba addosso per causa mia».

NARRATORE 2 – Così quegli uomini presero Giona e lo gettarono in mare, e il mare si calmò immediatamente. Il Signore fece venire un gran pesce per inghiottire Giona: Giona rimase nel ventre del pesce tre giorni e tre notti. Dal ventre del pesce Giona pregò il Signore, e il Signore ordinò al pesce di vomitare Giona sulla terra ferma.

NARRATORE 3 – La parola del Signore fu rivolta a Giona, per la seconda volta, in questi termini:

SIGNORE – «Àlzati, va’ a Ninive, la gran città, e porta il messaggio che ti ho affidato».

NARRATORE 3 – Questa volta Giona ubbidì. Giona predicò a Ninive e gli abitanti lo ascoltarono. Credettero a Dio e si pentirono della loro malvagità. Quando Dio vide il loro pentimento e la loro conversione dal male, ebbe compassione di loro e li salvò.

Lettura corale sulla storia dell’indemoniato di Gadara

– Testo biblico: Marco 5:1-20

– Sottofondo: onde del mare

NARRATORE: Apriamo le nostre Bibbie in Marco 5, versetti da 1 a 20. Noi leggeremo dalla versione in Lingua Corrente

NARRATORE 2: Poi arrivarono sull’altra riva del lago di Galilea, nella regione dei Geraseni. Gesù era appena sceso dalla barca, quando improvvisamente un uomo usci da un cimitero e gli venne incontro. Costui era tormentato da uno spirito maligno

e stava sempre in mezzo alle tombe dei morti. Nessuno riusciva più a tenerlo legato, neppure con una catena: di fatto, avevano provato diverse volte a mettergli dei ferri ai piedi e delle catene alle mani, ma egli aveva sempre spezzato i ferri e rotto le catene. Nessuno era capace di domarlo.

NARRATORE: Se ne andava di qua e di là, in mezzo alle tombe e sui monti, di giorno e di notte, urlando e picchiandosi con le pietre. Quando vide Gesù da lontano, si avvicinò di corsa e si buttò in ginocchio davanti a lui. Allora Gesù cominciò a dire allo spirito maligno di uscire da quell’uomo; ma quello si mise a gridare forte:

SPIRITO MALIGNO: Che vuoi da me, Gesù, Figlio del Dio Onnipotente ? Ti scongiuro, per Dio, non tormentarmi!

NARRATORE: Allora Gesù domandò:

GESÙ: Come ti chiami?

NARRATORE: E quello rispose:

SPIRITO MALIGNO: Il mio nome e “Moltitudine”, perché siamo in molti;

NARRATORE: e continuava poi a chiedergli di non cacciarli fuori da quella regione. In quel luogo c’era un grosso branco di maiali che pascolava vicino alla montagna. Allora gli spiriti maligni chiesero con insistenza a Gesù:

SPIRITO MALIGNO: «Mandaci in quei maiali! Lascia che entriamo dentro di loro!».

NARRATORE: Gesù lo permise. Gli spiriti maligni uscirono da quell’uomo ed entrarono nei maiali. Allora tutti quegli animali – erano circa duemila! – si misero a correre giù per la discesa, si precipitarono nel lago e affogarono. I guardiani dei maiali fuggirono e andarono a raccontare il fatto in città e in campagna. Perciò la gente venne a vedere che cosa era accaduto. Quando arrivarono vicino a Gesù, videro anche l’uomo nel quale, prima, c’erano molti spiriti maligni: ora egli se ne stava seduto, era vestito e ragionava bene. Ed essi si spaventarono. Quelli che avevano visto il fatto raccontarono ancora agli altri ciò che era successo all’indemoniato e poi ai maiali.

NARRATORE 2: Infine la gente supplicò Gesù di andarsene via dal loro territorio. Gesù salì sulla barca. L’uomo guarito continuava a chiedergli di poter stare con lui, ma Gesù non voleva.

GESÙ: «Torna a casa tua,

NARRATORE: -gli disse,

GESÙ: dalla tua famiglia, e racconta agli altri quanto ha fatto per te il Signore che ha avuto pietà di te».

NARRATORE: L’uomo allora se ne andò via e cominciò ad annunziare in tutta la regione delle Dieci Città quel che Gesù aveva fatto per lui; e tutti quelli che lo ascoltavano erano pieni di meraviglia.

Lettura corale sulla parabola del Figliol Prodigo

– Testo biblico: Luca 15:11-32 (TILC)

– Sottofondo: Crepitio di un fuoco

Luca 15

NARRATORE – «Un uomo aveva due figli. Il più giovane di loro disse al padre:

1 FIGLIO – “Padre, dammi la parte dei beni che mi spetta”.

NARRATORE – Ed egli divise fra loro i beni. Di lì a poco, il figlio più giovane, messa insieme ogni cosa, partì per un paese lontano, e vi sperperò i suoi beni, vivendo dissolutamente. Quando ebbe speso tutto, in quel paese venne una gran carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora si mise con uno degli abitanti di quel paese, il quale lo mandò nei suoi campi a pascolare i maiali. Ed egli avrebbe voluto sfamarsi con i baccelli che i maiali mangiavano, ma nessuno gliene dava. Allora, rientrato in sé, disse:

“Quanti servi di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Io mi alzerò e andrò da mio padre, e gli dirò: padre, ho peccato contro il cielo e contro di te: non sono più degno di essere chiamato tuo figlio; trattami come uno dei tuoi servi”.

NARRATORE – Egli dunque si alzò e tornò da suo padre; ma mentre egli era ancora lontano, suo padre lo vide e ne ebbe compassione: corse, gli si gettò al collo, lo baciò e ribaciò. E il figlio gli disse:

1° FIGLIO – “Padre, ho peccato contro il cielo e contro di te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”.

NARRATORE – Ma il padre disse ai suoi servi:

PADRE – “Presto, portate qui la veste più bella, e rivestitelo, mettetegli un anello al dito e dei calzari ai piedi; portate fuori il vitello ingrassato, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita; era perduto, ed è stato ritrovato”.

NARRATORE – E si misero a fare gran festa.

NARRATORE – Or il figlio maggiore si trovava nei campi, e mentre tornava, come fu vicino a casa, udì la musica e le danze. Chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa succedesse.  Quello gli disse:

SERVO – “È tornato tuo fratello e tuo padre ha ammazzato il vitello ingrassato, perché lo ha riavuto sano e salvo”.

NARRATORE – Egli si adirò e non volle entrare; allora suo padre uscì e lo pregava di entrare. Ma egli rispose al padre:

2° FIGLIO – “Ecco, da tanti anni ti servo e non ho mai trasgredito un tuo comando; a me però non hai mai dato neppure un capretto per far festa con i miei amici; ma quando è venuto questo tuo figlio che ha sperperato i tuoi beni con le prostitute, tu hai ammazzato per lui il vitello ingrassato”.

NARRATORE – Il padre gli disse:

PADRE – “Figliolo, tu sei sempre con me e ogni cosa mia è tua; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita; era perduto ed è stato ritrovato”».

ESPERIENZE DI SETTIMANE DI PREGHIERA PER BAMBINI

SETTIMANA DI PREGHIERA 2017, UNA TESTIMONIANZA:

intervista ad Ana Maria Aiacoboaie, collaboratrice Ministeri in favore dei Bambini per il Campo Nord.

D: Dove si è svolta la settimana di preghiera e perché avete voluto organizzarla?
R: Presso la chiesa di Milano Baggio; l’abbiamo voluta perché i bambini hanno anche loro bisogno di un risveglio spirituale e anche perché io lo faccio già da parecchi anni e ritengo che sia molto importante per i nostri bambini e ragazzi. Ho collaborato insieme con la pastora tirocinante Rebecca Gaisie.

D: Quanti bambini hanno partecipato? Qual è stata l’utilità di avere un programma come questo, per i bambini e per le famiglie?
R: Il numero dei bambini variava da 10 a 12 bambini e ragazzi. Avere una settimana di preghiera per i più giovani, significa che diamo anche a loro importanza e non si sentono esclusi; inoltre, in queste occasioni si prendono decisioni nella vita spirituale: alla fine di ogni sera c’era un appello e si pregava per le richieste di preghiera. Ovviamente le famiglie sono rimaste contente e soprattutto potevano seguire la loro settimana di preghiera in tranquillità. La fatica è tanta ma, vedendo i risultati, offrire questo servizio alla chiesa vale la pena: i bambini sono molto importanti e li vedo contenti del fatto che qualcuno si prenda cura di loro.

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola