Versetti o storie bibliche
Giosuè 1:9 – “Non te l’ho io comandato? Sii forte e coraggioso; non ti spaventare e non ti sgomentare, perché il SIGNORE, il tuo Dio, sarà con te dovunque andrai”.
2 Cronache 32:7-8 – “Siate forti e coraggiosi! Non temete e non vi sgomentate a causa del re d’Assiria e della moltitudine che l’accompagna; perché con noi è Uno più grande di ciò che è con lui. Con lui è un braccio di carne; con noi è il SIGNORE nostro Dio, per aiutarci e combattere le nostre battaglie. E il popolo fu rassicurato dalle parole di Ezechia, re di Giuda”.
Ezechiele 22:14 – “Il tuo cuore reggerà forse, o le tue mani saranno forti il giorno che io agirò contro di te? Io, il SIGNORE, ho parlato e lo farò”.
Atti 4:13 – “Essi, vista la franchezza di Pietro e di Giovanni, si meravigliavano, avendo capito che erano popolani senza istruzione; riconoscevano che erano stati con Gesù”.
Filippesi 1:20 – “Secondo la mia viva attesa e la mia speranza di non aver da vergognarmi di nulla; ma che con ogni franchezza, ora come sempre, Cristo sarà glorificato nel mio corpo, sia con la vita, sia con la morte”.
Proverbi 28:1 – “L’empio fugge senza che nessuno lo perseguiti, ma il giusto se ne sta sicuro come un leone”.
Atti 4:29 – “Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza”.
Riflessione
Quando chiediamo al Signore il coraggio, egli ce lo dà. A volte abbiamo bisogno di pregare per poter portare avanti il lavoro di Dio con coraggio. La Bibbia ci mostra che i discepoli presentarono in preghiera a Dio il loro bisogno di coraggio: “Adesso, Signore, considera le loro minacce, e concedi ai tuoi servi di annunciare la tua Parola in tutta franchezza” (Atti 4:29). Anche questi grandi uomini avevano bisogno di essere connessi a Gesù per predicare senza paura.
Illustrazioni
La Bibbia è piena di storie di eroi che mostrarono un grande coraggio in momenti difficili. C’è la storia di Ester, una donna che si presentò con ardire al re, senza essere stata convocata come si usava a quel tempo, per porgere una grande richiesta per il suo popolo. C’è la storia di Daniele, l’uomo che sfidò la legge del re del suo paese, in favore della legge del Re dell’Universo. C’è la storia di Davide, un giovane ragazzo che, fidandosi di Dio, tenne testa a un gigante e, al di là di ogni previsione, Dio gli dette la vittoria. C’è la storia di Paolo, che continuò a cantare inni al suo Salvatore, anche rinchiuso in una prigione. Che cosa ha dato a tutte queste persone tanto coraggio?
In ogni singolo caso, possiamo verificare che la fonte del coraggio è la centralità di Dio nella vita del protagonista.
Prima di presentarsi al re, Ester disse a Mardocheo, “Va’, raduna tutti i Giudei che si trovano a Susa, e digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno. Anch’io con le mie ancelle digiunerò allo stesso modo; e dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge; e se io debbo perire, che io perisca!” (Ester 4:16). Questa fu la preghiera di Ester e del suo popolo, preghiera che le dette il coraggio di sopravvivere alle sue stesse parole.
Nel caso di Daniele, il re creò una legge che proibiva qualsiasi forma di adorazione all’infuori di quella per il re Dario. Ma questa legge non impedì a Daniele di trovare il tempo per adorare Dio. “Quando Daniele seppe che il decreto era firmato, andò a casa sua; e, tenendo le finestre della sua camera superiore aperte verso Gerusalemme, tre volte al giorno si metteva in ginocchio, pregava e ringraziava il suo Dio come era solito fare anche prima” (Daniele 6:10).
La duratura consuetudine di affidarsi a Dio, di andare a lui in preghiera giornalmente, dette a Daniele il coraggio di non interrompere tale abitudine. E alla fine della preghiera, egli conclude: “Il mio Dio ha mandato il suo angelo che ha chiuso la bocca dei leoni; essi non mi hanno fatto nessun male perché sono stato trovato innocente davanti a lui; e anche davanti a te, o re, non ho fatto niente di male” (Daniele 6:22).
La Bibbia riporta innumerevoli episodi sul coraggio di Davide, un audace uomo d’azione che non si tirava mai indietro; il Signore gli dette vittoria dopo vittoria. Da dove Davide prendeva il suo coraggio? Come disse il re Saul, il suo coraggio veniva dal Signore. “Davide soggiunse: ‘Il SIGNORE, che mi liberò dalla zampa del leone e dalla zampa dell’orso, mi libererà anche dalla mano di questo Filisteo’” (1 Samuele 17:37).
Domande per piccoli gruppi
Cos’è il coraggio?
Quale ne è la fonte?
Quando è necessario il coraggio e come lo distinguiamo dalla temerarietà sfrontata?
Altri hanno detto
«Il coraggio è un tipo particolare di conoscenza: la conoscenza di come temere ciò che deve essere temuto e di non temere ciò che non deve essere temuto» (David Ben Gurion).
«Coraggio è fare quel che temi di fare. Non c’è coraggio senza paura» (Eddie Rickenbacker).
«Devi sconfiggerla, altrimenti soccomberai. E se così deve essere, perché non adesso? E proprio dove ti trovi» (Robert L. Stevenson).
«Coraggio è essere spaventati a morte, ma salire ugualmente in sella» (John Waine).
«Il coraggio è quasi una contraddizione in termini. Esso implica un forte desiderio di vivere che prende la
forma dell’essere pronti a morire» (G.K. Chesterton).
«Il coraggio è considerato la più grande di tutte le virtù perché, solo possedendo questa, un uomo può essere certo di averne altre» (James Boswell).