Coinvolgere bambini in adorazione

Perché far conoscere la Bibbia ai bambini?

A cura di Christiane Benezech (Federazione Francia del Sud)

Perché questo è un ordine di Dio

Deuteronomio 6:6,7;4:9;11:19 Giovanni 21:15 Salmo 78:5 Esodo 12:24

Affinché essi la conoscano
Salmo 78:6

Affinché non la dimentichino
Salmo 78:7

Affinché la vivano concretamente, la mettano in pratica
Deuteronomio 6:6,7;32:46,47

Affinché imparino a rispettare Dio
Deuteronomio 4:9,10

Affinché imparino a riporre la loro fiducia in Dio
Salmo 78:7

Affinché possano, a loro volta, trasmetterla ad altri
Deuteronomio 4:9b Salmo 78:6

Per evitare l’insubordinazione, la ribellione, l’instabilità del cuore, l’infedeltà
Salmo 78:8

Affinché scoprano Gesù e abbiano vita eterna
Giovanni 5:39

Perché la Bibbia può dare loro salvezza, condurli alla salvezza, è utile per insegnare la verità, confutare l’errore, correggere gli sbagli, formare a un giusto modo di vivere, prepara e fornisce i mezzi per compiere ogni opera buona
2 Timoteo 3:15-17

Perché la Bibbia ha un’influenza divina su di loro
Isaia 55:11

Perché anche i bambini fanno parte del popolo di Dio. Devono prepararsi a profetizzare.
Gioele 2:16,28 o 3:1aaaa

Perché è questa l’età in cui si acquisiscono buone abitudini, nelle quali ci si radicaaaaa
Proverbi 22:6 Geremia 17:8

Perché siamo responsabili dei membri della famiglia di Dio
1 Timoteo 5:8

Perché ne siamo i primi beneficiari
Matteo 5:19

  «Nella sua capacità di ricevere impressioni, il cuore del bambino è come la cera: tutto vi si incide. E nella sua capacità di custodire le impressioni ricevute, il suo cuore è come granito: tutto vi resta inciso» (C.L. de Benoit – L’important c’est l’enfant, p. 5).

 

Giosuè 8:35 Non vi fu parola, di tutto ciò che Mosè aveva comandato, che Giosuè non leggesse in presenza di tutta la comunità d’Israele, delle donne, dei bambini e degli stranieri che camminavano in mezzo a loro.  

2 Cronache 20:13

Tutto Giuda, perfino i loro bambini, le loro mogli, i loro figli, stavano in piedi davanti al SIGNORE.

  Esdra 8:21 Laggiù presso il fiume Aava, proclamai un digiuno per umiliarci davanti al nostro Dio, per chiedergli un buon viaggio per noi, per i nostri bambini, e per tutto quello che ci apparteneva.  

Neemia 12:43

In quel giorno il popolo offrí numerosi sacrifici, e si rallegrò perché Dio gli aveva concesso una gran gioia. Anche le donne e i bambini si rallegrarono; e la gioia di Gerusalemme si sentiva da lontano.

  Matteo 21:15 Ma i capi dei sacerdoti e gli scribi, vedute le meraviglie che aveva fatte e i bambini che gridavano nel tempio: “Osanna al Figlio di Davide!”, ne furono indignati.   Il bambino fa parte, con lo straniero e il povero, di quelli che la comunità cristiana non deve escludere, ma accogliere (Marco 9:37, 10:13-15). È troppo piccolo per capire, gli imponiamo le nostre conoscenze, il nostro linguaggio di adulti, gesti stereotipati, che egli si accontenta di imitare senza capirli. Il risultato è che, non sentendosi coinvolto, resta passivo e si annoia. Impara a tapparsi le orecchie.   Un sondaggio fatto tra bambini dai 6 ai 14 anni sul tema: Che cos’è il sermone per te? Ha dato le seguenti risposte:

Un momento in cui ci si annoia
Un momento riservato agli adulti
Aspettiamo che gli adulti abbiano finito la loro Scuola del Sabato
Non capiamo niente. Il soggetto del sermone non è sempre in rapporto con la Bibbia
Non si pensa mai a noi
La maggior parte delle volte non è interessante
È un momento per colorare o per leggere la lezione della prossima settimana
È troppo lungo, ecc.

Provate a fare lo stesso sondaggio nella vostra chiesa locale. Immaginate che vi si obblighi, per settimane e mesi, o addirittura per anni, ad assistere a un culto in cinese… Se trascuriamo i piccoli del gregge e non rendiamo attraenti i nostri servizi di culto anche per loro, rischiamo di meritarci il rimprovero dell’apostolo Paolo a chi non ha cura dei suoi, principalmente di quelli della sua famiglia (1 Timoteo 5:8). Al contrario, occupandoci dei bambini della casa di Dio, seguiamo i principi fondamentali dell’evangelizzazione, che comincia sempre dal prossimo e costruisce la crescita della Chiesa innanzitutto su quelli che dovrebbero avere spontaneamente accesso alla conoscenza e al desiderio della salvezza (Karen Holford, Servir III-92). Osservate qui una strana dicotomia. Da un lato la Chiesa Avventista predica forti valori familiari. Noi crediamo che insegnare al bambino ad amare Dio cominci dalla più giovane età. Possediamo un sistema esteso ed eccellente per inculcare la conoscenza della Bibbia. D’altra parte, quando si tratta del servizio divino, i bambini sono relegati in un angolo e obbligati a restare tranquilli per più di un’ora di gesti e parole dei quali non capiscono quasi nulla. Con un po’ di fortuna avranno una storiella di cinque minuti… “Non impedite loro di venire a me” (Matteo 19:14) acquista un nuovo significato se consideriamo tutti gli ostacoli ai quali sottoponiamo la loro comunione col Signore. Ciò costituisce un grave pericolo. I bambini imparano molto in fretta che non c’è niente per loro nella seconda parte del servizio di culto. Non s’impegnano neanche ad ascoltare, perché sanno bene che non possono capire. Non c’è niente d’interessante da guardare. Non conoscono forse neppure gli inni. Le preghiere sembrano durare un’eternità. Inoltre nel servizio di culto non è prevista alcuna loro partecipazione, salvo, talvolta, una storiella di pochi minuti in cui si chiede loro soltanto un’attenzione passiva… dobbiamo chiederci a che cosa tutto ciò porterà nei prossimi anni (Servir III-92). Tuttavia è il momento in cui la chiesa intera è convocata da Dio e si avvicina a lui per adorarlo e offrirgli un culto. I bambini anche loro, dovrebbero sentirsi coinvolti e utili e potervi partecipare in modo attivo. Nel migliore dei casi una persona ben disposta racconta una storia ai bambini prima della predicazione. Pochi minuti, poi si passa alle cose serie… è meglio di niente, se questa storia è in rapporto con la predicazione che seguirà, , se prepara i bambini a capire l’essenziale del messaggio dell’oratore. Altrimenti… sarà un biscottino perché stiano buoni durante il pasto.

Che cosa si può fare, allora? Diverse reazioni:

Non si può obbligare gli adulti ad ascoltare ogni sabato una predicazione destinata ai bambini. Ciò abbasserebbe il livello della chiesa! (forse, ma non ne sarei veramente sicuro) Si può, in ogni caso, pregare e chiedere al Signore di aiutarci a trovare dei mezzi per integrare tutte le fasce d’età nell’adorazione comunitaria. Ecco alcune idee che si sono già dimostrate efficaci:

Fare annunciare un inno da un bambino
Far pregare uno o più bambini
Far leggere un testo biblico (preparato in anticipo) da uno o più bambini
Menzionare i bambini nelle preghiere.
Leggere un testo (per esempio Deruteronomio 8:2-26) e chiedere ai bambini di porre delle domande (Preparate in anticipo) agli adulti
Far leggere ai bambini un versetto biblico (preparato in anticipo) fra le strofe degli inni cantati dall’assemblea
Chiedere ai bambini di raccogliere le offerte
Che la predicazione non sia troppo lunga (non più di 35 minuti)
Trovare un momento durante la predicazione, in cui coinvolgere maggiormente i bambini
Catturare l’attenzione dei bambini (e allo stesso tempo degli adulti) dall’inizio del sermone con un’introduzione interessante (storia, aiuto audiovisivo, sorpresa, ecc.).
Ricordatevi che, quando parlate ai bambini, gli adulti ascoltano. Mentre parlate gli adulti, i bambini non ascoltano…
Avere un obiettivo chiaro, sottolineato da un’illustrazione.
Far partecipare i bambini chiedendo loro di annotare le parole importanti, quelle più frequenti, i personaggi che emergono dal racconto, ponendo loro una domanda all’inizio della predicazione, la cui risposta arriverà alla fine…
Chiedere ai bambini di annotare tutti i testi biblici (E. G. White, Education, p. 258).
Dare ai bambini un foglietto con delle domande riguardanti la predicazione
Chiedere ai bambini di disegnare qualcosa che trovano interessante nella predicazione o di ciò che hanno capito
Far presentare ai bambini un servizio di culto speciale, o semplicemente un canto in rapporto con la predicazione.
Esplorate diversi metodi di predicazione che permettano la partecipazione attiva dei bambini. Non è necessario che tutti partecipino: mentre uno di loro è impegnato, gli altri tenderanno l’orecchio e osserveranno quel che accade. Soprattutto, invitate i bambini a partecipare a turno perché alla fine di un certo periodo, ciascuno abbia avuto il suo turno. I bambini possono figurare in un quadro vivente, o indossare costumi biblici per i ruoli da recitare, per aiutarvi a raccontare una storia. Dirigeteli, durante i movimenti, e parlate del ruolo dei diversi personaggi. I bambini non dimenticheranno mai questa partecipazione. E gli adulti avranno una visione completamente nuova del soggetto.
I bambini possono aiutarvi a eseguire esperimenti scientifici per illustrare il vostro sermone…
È una buona idea utilizzare supporti visivi. Ci si ricorda meglio un sermone se esso contiene un elemento che vale la pena guardare. Se avete un videoproiettore, fate appello alla vostra immaginazione per usare immagini o lucidi da proiettare durante il sermone.
Riunire i bambini e chiedere loro che cosa amerebbero fare durante il sermone
Quelli che suonano uno strumento accompagnano gli inni.

Sermoni a portata di bambino

A cura di Victor Hulbert, Ministry, dicembre 1994

Non basta predicare sulla famiglia…

Festa della famiglia. Questo slogan mi incoraggiò a visitare una chiesa per raccogliere idee su come raggiungere i bambini. Fu impressionante: c’era una magnifica storia per bambini e il sermone era incentrato sulla famiglia. E poi ho notato che i miei figli, con altri accanto a loro, non avevano poi molto interesse per il messaggio predicato. In effetti non potevo biasimarli. I paroloni del pastore passavano al di sopra delle loro teste. Benché il sermone fosse incentrato sulla famiglia, non era per la famiglia. Sono tornato con la mente alla mia infanzia. I servizi religiosi per me consistevano nell’osservanza di piccoli rituali, nelle particolarità della voce del predicatore, o nei veloci scarabocchi fatti sull’ultima pagina dell’innario. Si subiva il sermone, piuttosto che apprezzarlo. Cronometravo la preghiera del pastore col mio orologio da polso. Il record fu di 8 minuti e mezzo. Fare della chiesa un’esperienza interessante ed arricchente per gli adulti e per i bambini è una sfida. Nel dibattito attuale sull’adorazione, i bambini non sono considerati. Hanno il loro momentino, di 5 minuti, e tutto il resto è orientato verso gli adulti. Non colpisce forse il fatto che molti giovani lascino la chiesa? Questo avviene non perché essi siano in disaccordo con i punti di fede, ma piuttosto perché le pratiche religiose sono noiose. Questa noia fatale comincia sulle ginocchia della mamma, in chiesa. Qual è la soluzione? come possiamo fare per rendere il servizio di culto interessante per tutta la famiglia, compresi i bambini, continuando a trasmettere i grandi temi della salvezza e della nostra fede avventista?

L’esempio di Cristo

Gesù riusciva a raggiungere i bambini e i loro genitori. Usava termini semplici, raccontando delle storie. Queste storie avevano un significato semplice per i bambini e più profondo per gli animi più profondi. Uno dei principi di comunicazione radiofonica utilizzato dalla BBC è che ogni programma deve essere comprensibile a un giovane di 14 anni, anche il documentario più serio. Quanto dovrebbero esserlo, e a più forte ragione, i sermoni! Alcuni predicatori sembrano provare piacere nell’esibire la loro prodigiosa eloquenza, il loro ricco vocabolario. Ma per una comunicazione alla maniera di Cristo, una parola breve vale più di una lunga. Utilizzando delle illustrazioni, Gesù mostra come esse possono rendere più chiaro un messaggio e arrivare dritto al punto, trasportando l’uditorio dall’inizio alla fine del sermone. Le illustrazioni portano una ventata d’aria fresca fra due idee profonde. I bambini, come anche molti adulti, si ricorderanno delle vostre storie anche molto dopo che i vostri appunti saranno ingialliti. Un altro mezzo utilizzato da Gesù per comunicare è l’humour. Riuscite a immaginare qualcuno che cerca di togliersi una trave dall’occhio? O un cammello che cerca di infilarsi nella cruna di un ago? Riuscite a immaginare un padre che dà a suo figlio una pietra da mangiare? O quella vedova tenace che bussa alla porta del giudice, con addosso una camicia da notte e con in mano una candela, chiedendogli giustizia? Gesù senza dubbio raccontò queste storie sorridendo. Anche oggi un humour appropriato può risultare molto utile anche per un messaggio importante e serio.

Il foglio di partecipazione

Ho trovato particolarmente utile il metodo del foglio di partecipazione, per mantenere viva l’attenzione dei bambini durante il sermone. Lo produco subito dopo aver preparato il mio sermone, quando le idee stanno ancora lavorando nella mia mente. Preparare questo foglio richiede circa una mezzoretta e l’uso della fotocopiatrice, ma i risultati sono grandi. Il foglio non deve essere un capolavoro. I benefici realizzati superano di gran lunga il sermone stesso. I bambini hanno una relazione più positiva con me, il loro pastore, perché si rendono conto che mi sono preoccupato di loro.

Preparazione del foglio di partecipazione: suggerimenti

Deve avere un legame diretto col sermone
Le domande e le idee devono seguire il sermone. Per esempio, la prima domanda deve trovare la sua risposta in qualche punto della vostra introduzione, e così via per tutto il sermone.
Se conoscete degli artisti, chiedete loro di aggiungere qualche disegno. oppure utilizzate alcuni programmi o clip art.
Siate sicuri che i bambini ricevano tutti un foglio di partecipazione. Alcuni diaconi potrebbero non essere convinti dell’importanza di questo foglio, e quindi chiedete ai bambini di alzare la mano, se non l’hanno ricevuto. Tenete a portata di mano dell ematite.
Incoraggiate i genitori ad aiutare i loro bambini a completare il loro foglio di partecipazione, magari rileggendolo con loro più tardi. In questo modo, genitori e figli ricorderanno meglio il sermone.
Fate sapere ai bambini che non si tratta di un test, ma che è un foglio utile al piacere della scoperta. Non verificate le risposte, ma mostratevi felici della loro partecipazione.

Contenuto del foglio di partecipazione: idee

Un testo con parole mancanti da trovare.
Una domanda su un punto del sermone, o su un’illustrazione. Per esempio, circa il sermone sulla visita di Gesù a Betania (Luca 10), chiedere i nomi dei tre personaggi principali di questa storia.
Domande a scelta multipla, basate sulle idee principali del sermone. Questo è particolarmente utile quando si utilizzano termini teologici che necessitano di una spiegazione. Date tre scelte. Un bambino potrebbe, forse per la prima volta, capire che cosa significa la “santificazione”.
Un quadratino in cui scrivere il numero di volte in cui il bambino sente una parola particolare. Questo metodo è utile per i sermoni a tema, come quelli sullo Spirito Santo o sul battesimo. Oppure si potrebbe scrivere nelle caselle quante volte un testo biblico è stato citato.
Domande che spingano il bambino a riflettere, ma che non siano troppo difficili, per non stancarlo.
Una sfida proposta alla fine del foglio. Deve avere un legame con il sermone, ma deve essere diversa dalla sfida che proponete ai genitori.
Se il sermone contiene un appello a impegnarsi, potete scrivere una corta preghiera, chiedendo al bambino di firmarla, se è d’accordo con essa.
Se predicate sulla famiglia, chiedete al bambino di impegnarsi segretamente a fare, per esempio, qualcosa di speciale per mamma o papà, durante il pomeriggio (La settimana seguente, durante il momento dedicato ai bambini, potreste chiedere ai bambini che cosa hanno fatto). Talvolta propongo un’azione che il bambino potrebbe compiere con l’aiuto di un adulto. In questo modo il messaggio del sermone diventa veramente un affare di famiglia.

Lo sforzo vale la pena

Se accettate la sfida di offrire ai bambini un foglio di partecipazione che accompagni i vostri sermoni, vi garantisco che sarete impressionati dal risultato. I vostri bambini si siederanno con la matita in mano, pronti a rispondere alla domanda seguente. Verranno da voi dopo il sermone per ringraziarvi o per mostrarvi il foglio. In questo modo imparerete a conoscere meglio i loro bisogni e saprete che cosa li ha colpiti nel vostro sermone. La settimana in cui dimenticherete di preparare il foglio di partecipazione, vi augurerete che questo non accada più! Incoraggiare i giovani e i bambini a partecipare al momento del servizio d’adorazione richiede tempo e sforzo, ma la ricompensa e la soddisfazione saranno immense. «E il re risponderà loro: In verità vi dico che in quanto lo avete fatto a uno di questi miei minimi fratelli, l’avete fatto a me» (Matteo 25:40).

Mantenere l’interesse vivo durante il sermone

Usate aiuti visivi. Un giorno predicavo sul perdono. Avevo una pietra con scritto: PRIMA. Ho chiesto all’assemblea che cosa significava quell’immagine, e sono stati i bambini a rispondere per primi (se non lo avete ancora capito, leggete Giovanni 8:7). Utilizzate un videoproiettore. L’occhio ritiene più delle orecchie. I due insieme sono più efficaci. Fate partecipare i bambini. Per esempio, la settimana precedente date a dei bambini l’incarico di preparare la lettura di un testo biblico. Così la settimana seguente questi bambini potranno alzarsi e leggere a voce alta il testo, al momento opportuno. Un’altra idea: i bambini possono mostrare dei fogli alzando il braccio, o partecipare a qualche esperimento. Siate al loro ascolto. Quand’è che avete fatto visita l’ultima volta alle classi dei bambini? Provateci. Prendete un bambino in braccio. Ascoltate la sua saggezza. Essi possono suggerirvi un soggetto per il vostro prossimo sermone! Tutt’al più apprezzeranno il vostro interesse per loro. Rendete il momento dei bambini interattivo. Domandate ai bambini com’è andata la settimana. Coinvolgeteli nella storia. Chiedete a un bambino o a una bambina se desidera pregare prima che ritornino tutti al loro posto. Intercalate brani musicali o interventi di altri personaggi nel vostro sermone. A volte mia moglie ed io predichiamo insieme. Il cambiamento di voce e di stile aggiunge interesse e varietà.     

Semplicemente creativi: idee per coinvolgere i bambini nei servizi di adorazione

A cura di Karen Holford(già vice direttore del Dipartimento dei Ministeri in Favore dei Bambini della Chiesa Cristiana Avventista, nel sud dell’Inghilterra. Liberamente tradotto da Ministry, maggio 2009, pp. 9-11)

 

È il sabato del bambino in una normale chiesa. Ma il servizio di adorazione non è affatto normale. I bambini commentano la lettura dei versetti biblici attraverso il linguaggio dei segni. Ogni bambino scrive un pensiero rivolto a Dio, pronuncia una preghiera o eleva un messaggio di ringraziamento. Il sermone è interattivo: in vari momenti e periodicamente, i bambini sono coinvolti per mezzo di attività diverse; aiutano il predicatore a cercare la pecora smarrita nella loro chiesa e rispondono ad alcune parole chiave con un suono, un verso, o un gesto abbinato. Alla fine del sermone, uno dei membri porta tra le braccia un agnellino perché i bambini possano accarezzarlo. Un bambino di due anni osserva ogni momento, chiedendosi che cosa accadrà fra poco. E nessuno degli adulti sembra intenzionato a lasciarsi prendere dalla sonnolenza di metà mattinata. Dopo il servizio di culto, nell’atrio vengono serviti biscotti e succhi di frutta, e i bambini ricevono fogli e pennarelli colorati. Sul foglio c’è una grande vignetta da completare, con su scritto: «Il mio sogno per la mia chiesa è… », e i bambini sono invitati a immaginare, riflettere e condividere i loro desideri più profondi per la comunità locale. Questi messaggi saranno pubblicati su un bollettino, in modo che gli adulti possano leggerli e, forse per la prima volta, i bambini della chiesa saranno ascoltati e presi in considerazione; forse, le loro frasi, quelle che gli adulti leggeranno, cambieranno la chiesa per sempre. Il mio sogno per la mia chiesa è:

che ogni settimana io possa essere coinvolto nel servizio di adorazione come lo sono stato oggi;
che non sia noioso venirci;
potermi muovere per la chiesa, fare qualcosa di interessante e non essere sgridato;
che le sedie siano più comode e che non mi facciano venire male alle gambe;
che possiamo fare qualcosa e non solo ascoltare cose che non capiamo;
che io qui mi senta più amato e desiderato;
poter suonare il mio violino, e che non sia un dramma se commetto qualche sbaglio;
che si cantino inni con parole semplici;
che non solo i grandi, ma anche i piccoli possano trovarla piacevole.

In ogni frase, pian piano, i bambini stavano dicendo, a modo loro che volevano essere coinvolti maggiormente nella chiesa. E che sentivano il bisogno di un luogo accogliente in cui sentirsi benvenuti e considerati.

Perché coinvolgere i bambini?

Perché gli adulti dovrebbero prestare attenzione ai sogni dei bambini? Perché le nostre chiese dovrebbero pensare a come coinvolgere attivamente i bambini nel servizio di adorazione? E perché le nostre chiese dovrebbero aver bisogno di cambiare, per realizzare i sogni dei bambini, facendo sentire loro che sono importanti? Pensate ai tre punti seguenti:

Gesù invita caldamente i suoi discepoli a entrare nel regno dei cieli come un bambino, a imparare dall’esempio di fede semplice e la capacità di stupirsi propria dei bambini (Matteo 18:1-4), ad accogliere i bambini e ad aiutarli a sentirsi a proprio agio nel regno di Dio (Marco 9:37), a non fare nulla che li potrebbe allontanare dal suo regno (Matteo 18:6) e, viceversa, a fare tutto il possibile per attirarli a questo regno, in modo che nessuno di loro si perda (Matteo 18:14), e ad assicurarsi che gli agnelli di Gesù siano spiritualmente nutriti (Giovanni 21:15).
Leggiamo, inoltre: ripetete le storie che parlano dell’amore di Gesù ai bambini, in ogni occasione. In ogni sermone, lasciate un piccolo spazio per loro¹.
Il servizio di adorazione è molto diverso da quello che i bambini vivono nella maggior parte delle scuole, dove siedono in piccoli gruppi, hanno la possibilità di muoversi, parlare insieme e imparare attraverso dei tentativi in cui si implicano personalmente.
Quando i bambini vengono coinvolti, sono più portati ad ascoltare, capire e apprendere. In quel momento, essi crescono attivamente nell’esperienza del discepolato e sviluppano un parere personale sulla propria fede e il proprio rapporto con Dio.
I servizi di adorazione di quelle chiese che non coinvolgono positivamente e attivamente i bambini, possono creare in loro un’immagine negativa di chiesa. Quando i bambini non sono coinvolti nel servizio, una delle cose principali che essi apprendono include il fatto che la chiesa non è accogliente, è noiosa e che non fa per loro. Alcuni bambini imparano già dall’età di due o tre anni che nei servizi della chiesa non esiste nulla per loro, a eccezione del momento della storiella dei bambini. In questo modo essi imparano a spegnere la loro mente rispetto a quanto sta accadendo nel servizio, persi nella loro immaginazione, o a colorare libri e non la riaccendono mai.
Quando i bambini prendono parte attivamente ai servizi della chiesa, in modi semplici e creativi, si sentono valutati, inclusi, necessari, amati e speciali.
Se anche un solo bambino è coinvolto nel servizio, gli altri smetteranno spesso di fare quello che stanno facendo per guardare quello che sta accadendo. Se uno di loro viene considerato, allora gli altri sapranno di essere considerati. L’atmosfera positiva della chiesa contribuisce all’evangelizzazione. Per esempio, circa metà (43 %) degli americani che accettano Gesù Cristo come proprio Salvatore, lo fanno prima dei 13 anni².
Il coinvolgimento dei bambini nel servizio di culto invoglierà anche altri bambini a venire nella vostra chiesa, insieme con le loro famiglie. Se un nonno o un amico porta un bambino in chiesa, forse anche i suoi genitori lo seguiranno a ruota, vedendo che il loro bambino sarà coinvolto attivamente in un programma.

Cinque modi per coinvolgere i bambini nel servizio di adorazione

Abituate un gruppo di bambini a pregare per gli altri. Invitate le persone che desidererebbero che si pregasse per loro ad alzare la mano. I bambini potrebbero trovare qualcuno che ha bisogno della loro preghiera, chiedere per che cosa devono pregare e farlo in suo favore, con poche e semplici frasi.
Invitate un piccolo gruppo di bambini a sviluppare una serie di gesti per illustrare la preghiera del Padre nostro e, poi, a insegnarli alla chiesa.
Date a ciascun membro quattro fogli di carta di formato A5, come segue: Un foglio giallo avente come titolo la parola Adora; un foglio blu intitolato Mi dispiace; un foglio verde dal titolo Grazie e il foglio rosa Per favore. Procuratevi, poi, quattro scatole da regalo senza coperchio, degli stessi colori dei quattro fogli, e inserite una copia per ogni foglio, nella scatola corrispondente, in modo che se ne legga il titolo. Procurate penne e matite sufficienti e fate che ciascuno scriva una frase per ogni foglio ricevuto. Poi ponete le quattro scatole davanti alla comunità, perché ciascuno possa venire avanti e inserirvi i fogli. Infine, pescate una preghiera a caso da ogni scatola e leggetele (tutte o una selezione) a voce alta.
Chiedete ai bambini di portare in chiesa degli oggetti che rappresentino le cose per cui vogliono ringraziare Dio o adorarlo. Disponeteli su un tavoli, di fronte all’assemblea, e intervistate i bambini circa i motivi per cui hanno scelto quei tali oggetti. Utilizzateli come ispirazione per una preghiera di ringraziamento.
Date a ogni bambino un pezzo di pongo bianco; potranno modellarlo dandogli la forma di qualcosa per cui sono grati a Dio, o per la quale vogliono lodarlo o, ancora, per rappresentare qualcosa per cui vogliono scusarsi. Durante la preghiera potranno rimodellare il pongo per varie volte o portare le loro sculture davanti alla comunità. Se creeranno oggetti che rappresentano il loro modo di scusarsi, dopo la preghiera potranno dare a questi oggetti la forma di un cuore.

Cinque modi per coinvolgere i bambini nella lettura della Bibbia

Durante la settimana, avvisate più volte i bambini del fatto che desiderate che il prossimo sabato leggano dei versetti biblici, chiedendo loro di prepararsi a fare un piccolo commento sul significato che questi versetti hanno per loro.
Invitate un gruppetto di bambini a prepararsi a recitare o mimare quanto descritto dal versetto scelto, affinché la lettura e la recitazione avvengano in contemporanea.
Scegliete un termine significativo che si ripete nel passaggio bilico e invitate i bambini a compiere un gesto o a emettere un suono, ogni volta che sentiranno pronunciare questa parola.
Chiedete ad alcuni bambini di disegnare o trovare una serie di immagini che illustrino il versetto biblico scelto. Scansionate questi disegni e fatene una presentazione in PowerPoint di commento ai versetti, mentre essi sono letti.
Siate creativi! Scegliete uno o due versetti da leggere e inventate alcuni modi interessanti per insegnarli ai bambini. Scrivete ogni parola su un foglio di forma diversa, ispirata alla parola stessa, e nascondete questi fogli in giro per la chiesa, in modo che i bambini li cerchino e li portino sul pulpito. Poi incoraggiate i bambini a metterli nel giusto ordine, in modo che il versetto possa essere letto dalla comunità.

Cinque modi per coinvolgere i bambini nel momento dell’offerta.

I bambini, e anche il resto della chiesa, possono venire avanti e mettere le loro offerte dentro belle scatole da regalo, che ricordino loro che tutto quel che abbiamo ci viene da Dio e che, con l’offerta, stiamo semplicemente restituendogli una piccola parte di tutto ciò per dirgli «Grazie!».
Stampate su delle buste immagini appropriate collegate al tema del sermone, e date a tutti una busta in cui potranno mettere le loro offerte. I bambini possono aiutare a raccogliere le buste e a portarle in un bel contenitore che sarà stato preparato davanti alla comunità. Per esempio, se il sermone parla della pecora smarrita, potreste stampare sulle buste il disegno di una pecorella. Il contenitore potrebbe essere una scatola verde, posata su un finto prato.
Prevedete un momento speciale di offerta per i bambini, nel momento in cui verranno ad ascoltare il messaggio speciale per loro. Forse questo denaro potrà essere usato per realizzare progetti con cui raggiungere i bambini del vicinato.
Invitate le varie classi della Scuola del Sabato a decorare dei contenitori per le offerte che possano essere utilizzati in un’occasione speciale o durante tutti i sabati del mese.
Invece di suonare un brano musicale durante la raccolta delle offerte, invitate i bambini a venire avanti e dire alla chiesa per che cosa sono maggiormente grati a Dio o a raccontare in che modo egli si è preso cura di loro.

Cinque modi per coinvolgere i bambini durante il sermone

Se il sermone riguarda la storia di Noè e del diluvio, i bambini potrebbero dover cercare dei piccoli animaletti di plastica nascosti nelle panche, in chiesa. Avendoli trovati, potrebbero riporli al sicuro in una barca posta davanti all’assemblea. Potrebbero cercare i personaggi che utilizzerete per dare loro un messaggio speciale, oppure oggetti con cui illustrerete, poi, diversi punti del sermone.
Illustrate il vostro sermone con una lezione oggettiva, utilizzando un oggetto tratto dal mondo della natura, o presentando un esperimento scientifico che si ricolleghi al tema che tratterete.
Se commenterete il sermone servendovi di una presentazione in PowerPoint, scegliete un piccolo oggetto che sia rilevante nel vostro sermone (una moneta, un cuore, una corona, un angelo, ecc.) e nascondetelo nelle slides che compongono la presentazione. Chiedete ai bambini di guardare le slides e di rintracciare gli oggetti nascosti, e contate quanti ne riescono a trovare.
Date a ogni bambino un pezzetto di pongo e chiedete di modellare qualcosa che sia in tema col sermone (un oggetto che menzionerete, che rappresenti quello che il sermone significa per loro, qualcosa che li aiuta a capire l’amore o il perdono di Dio, ecc.).
Fate indossare ai bambini dei costumi biblici perché possano rappresentare i personaggi del racconto biblico che avrete scelto per il vostro sermone. Preparate con loro scenografie o cartelloni che illustrino la storia biblica.

Queste sono solo alcune idee con cui è possibile coinvolgere i bambini nell’adorazione. I pastori e le chiese locali troveranno molti altri modi che rendano il servizio di adorazione una benedizione per i bambini. ——————————— NOTE ¹E. G. White, Gospel Workers, Review and Herald Pub. Assn., Washington DC, 1915, p. 208. ²The Barna Group, «Evangelism is most effective among kids», Barna Group, www.barna.org  

Siti Web e libri che aiutano a coinvolgere i bambini nella vita di chiesa www.scriptureunion.org.uk; www.barnabasinchurches.org.uk; www.engageworship.org.

N. Goudie, 50 creative worship ideas, Kingsway Publications, 2002, Eastbourne, UK.
Karen Holford, 100 creative prayer ideas for kids: and grown-ups too!, Pacific Press Publishing Association, 2003, Nampa, ID.
Karen Holford, 100 quick & easy worship ideas for kids, Pacific Press Publishing Association, 2004, Nampa, ID.
S. Relf, 100 instant ideas for all-age worship, Kingsway Publications, 1993, Eastbourne, UK.
S. Wallace, Multi-sensory church: over 30 innovative ready-to-use ideas, Scripture Union Publishing, 2003, Milton Keynes, UK.
S. Wallace, S. Mayers, D. Hill, Multi-sensory prayer: over 60 innovative ready-to-use ideas, Scripture Union Publishing, 2000, Milton Keynes, UK.
J. Merrel, Pick ‘n’ mix: over 100 ideas to create programmes for children of all ages, Scripture Union Publishing, 1997, Milton Keynes, UK.

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola