02 – Sabato 10 gennaio 2015

Incontrare Gesù al Campeggio

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l dodicenne Logan (non è il suo vero nome) era il bambino più difficile del campeggio. Voleva fare tutto lui ed essere sempre il protagonista. Una sera, Logan decise che quella notte non sarebbe andato a letto. I due animatori responsabili del bungalow dove dormiva Logan, si concertarono per predisporre un piano.
«Va bene» dissero a Logan. «puoi rimanere alzato, ma devi leggere la Bibbia». «Ok» Logan rispose, «lo farò». C’era però un problema: Logan non aveva una Bibbia e non ne aveva mai letta una.
Uno dei due animatori gli prestò la sua e Logan, tutto contento, disse: «Benissimo. Quindi non sono costretto ad andare a letto?».
«Certo:» gli risposero «fino a quando leggerai la Bibbia potrai restare in piedi».
Logan prese la Bibbia, si munì di una pila tascabile, uscì dalla tenda e si sedette all’aperto. Aprì la Bibbia e cominciò a leggerla iniziando dalla Genesi. «All’inizio Dio creò i cieli e la terra» lesse. Logan continuò a leggere e così, per la prima volta, conobbe la storia di Adamo ed Eva, di Noè e del diluvio. Le storie che lesse lo affascinarono a tal punto che lesse di seguito tutta la Genesi.
Il mattino successivo Logan, parlando con il suo animatore di quanto gli fosse piaciuto leggere la Bibbia, gli chiese: «Mi è piaciuta soprattutto la storia di Giuseppe e mi chiedevo: come ha fatto a superare tutte le difficoltà?». Aveva così tante domande sulle storie bibliche lette, che i suoi animatori non facevano in tempo a rispondere; gli  spiegarono che Giuseppe amava Dio e che aveva fiducia nel suo intervento. Lo stesso Dio che si era preoccupato di Giuseppe, si preoccupava oggi di lui, Logan, e lo amava.
Molti dei bambini che frequentano il Camp Polaris non conoscono la Bibbia. Altri la conoscono ma non hanno ancora capito che Gesù è il loro più grande amico, come nel caso di Heather. Questa ragazzina proveniva da una cittadina non lontana dal campo e durante l’anno aspettava con ansia di venire a trascorrere una settimana al campeggio. Le piaceva anche scrivere tutto quello che faceva in un diario. Un giorno scrisse: «Naturalmente abbiamo dovuto assistere a un culto che era, tra l’altro, molto noioso».
Ma poi, con il passare degli anni, Heather apprezzò anche i momenti di culto: apprezzò specialmente un culto che parlava di una candela e di un palloncino.
L’oratore aveva messo una candela sul tavolo, e poi l’aveva accesa. Dopodiché aveva preso un palloncino, lo aveva gonfiato e legato. Poi aveva tenuto  sospeso il palloncino sopra la candela e …BANG! Il palloncino era scoppiato.
L’oratore aveva poi preso un altro palloncino e lo aveva riempito di acqua prima di legarlo. Come aveva fatto con il primo, lo aveva tenuto sospeso sopra la candela accesa e… sorpresa! Non era scoppiato! Tutti i bambini erano rimasti a bocca aperta.
L’oratore aveva spiegato che noi siamo come il palloncino e che l’acqua rappresenta Gesù. Le parole di Heather sono state: «Se Gesù abita dentro di noi, riceviamo da lui la pace, la tranquillità e la forza. Lui è qualcuno su cui possiamo contare».
Heather ormai è adulta, ma frequenta ogni estate il campo come guardia di sicurezza e animatrice. Si ricorda degli insegnamenti che ha ricevuto a Camp Solaris quando era bambina, e cerca di trasmetterla ai campisti che oggi frequentano questo bellissimo luogo che, nonostante sia un po’ isolato, è proprio dove lei si sente veramente vicina a Dio e non si sente mai sola.
Ricordiamoci che questo tredicesimo sabato possiamo aiutare i bambini di Camp Polaris ad avere letti migliori e bagni adeguati.

CONOSCIAMO MEGLIO
– La Federazione dell’Alaska è stata organizzata nel 1901, 58 anni prima che l’Alaska diventasse uno degli Stati Uniti d’America.
– La Federazione copre uno dei più vasti territori del mondo. Molti luoghi sono accessibili solo in battello o in aeroplano.
– In Alaska vi sono 3.842 membri avventisti e 29 chiese.

 

 

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola