03 – Sabato 17 gennaio 2015

Vite trasformate

Scarica la storia in PDF

(Chad Angasan, nativo inuit/aleut, è un pastore  che Missione Globale ha mandato come pioniere nel villaggio di Togiak, Alaska)
A otto anni non potevo andare al Camp Polaris: ero ancora troppo giovane. Vi andavo, però, per accompagnare mia sorella maggiore e mio cugino e, rientrando in battello, piangevo per la frustrazione; anche io sarei voluto restare al campeggio, insieme con tutti gli altri bambini. Loro si sarebbero divertiti, svolgendo programmi coinvolgenti che sembravano renderli felici…. Quanto sarei voluto restare anch’io!
Finalmente a 9 anni mi fu permesso di frequentare il campo. Ero al settimo cielo e da allora in poi ogni estate non ne persi uno; mi divertivo moltissimo e imparavo tante cose. Ma una delle esperienze che mi sono rimaste impresse nella mente, accadde l’estate in cui avevo 14 anni.
Eravamo tutti dentro il nostro bungalow e alcuni bambini stavano raccontando storie di fantasmi. Era passata la mezzanotte e dissi che volevo dormire, ma loro continuarono imperterriti a raccontare queste storie. Il nostro animatore ormai si era addormentato per lo sfinimento, quindi non poteva rimetterci in riga!
A un certo punto, l’atmosfera si fece veramente pesante. Uno dei miei amici era seduto tranquillamente nel suo angolo quando, alla fine di un’ennesima storia, si alzò impaurito e si precipitò verso di me, che ero all’altro lato del bungalow. L’unico fascio di luce che entrava si era posato proprio sopra il mio letto a castello e lui voleva sedersi accanto a me. «Chad,» mi disse «mi sono spaventato con tutte queste storie di fantasmi!». In realtà anche io mi sentivo spaventato, ed ebbi un’idea: «Perché non leggiamo la Bibbia?». Anche un altro ragazzino si unì a noi; cominciammo a leggere, ma la paura non passava. A quel punto suggerii di uscire dal bungalow.
Fuori c’era la luna piena che con la sua luce rischiarava tutto il campo. Si potevano vedere il lago e le grandi montagne, tutt’intorno; mentre osservavo la cima di quelle montagne, mi ricordai di una storia biblica; quella del servitore di Eliseo, pieno di paura per i nemici che lo circondavano. Eliseo aveva pregato che Dio aprisse gli occhi del suo servitore. Dio aveva risposto alla sua preghiera ed ecco che l’uomo aveva visto schiere di angeli che guidavano un carro di fuoco e che lo circondavano per proteggerlo.
Ricordandomi quella storia, dissi ai miei amici: «Ragazzi guardate, non vedete che le cime delle montagne sono circondate da schiere di angeli?». Improvvisamente i miei amici si tranquillizzarono e la paura svanì. Tornammo nel bungalow e ci addormentammo.
Al mattino, mi sentii veramente umile davanti a quel Dio che si era servito di me per aiutare i miei amici. Mi dissi: «Non posso credere di essere stato scelto da Dio per aiutare qualcuno, sono così giovane! Ma ora so che l’età non conta e che non si è mai troppo giovani per essere scelti da Dio. Si deve solo essere disponibili.
Il Campo Polaris è veramente vecchio e usurato, ma so che si sta cercando di raccogliere dei soldi per fare degli interventi e delle riparazioni. Dio si è servito di questo luogo per aiutare tante persone nei dintorni; il campeggio è conosciuto in tutta l’Alaska e tutti hanno sentito parlare di quanto sia meraviglioso. Sono convinto che, se si riesce a migliorarlo, Dio continuerà a servirsene per dare speranza e gioia a molti ragazzini, così come è successo a me.
Siamo felici che il campo sia stato scelto come uno degli obiettivi del Tredicesimo Sabato. È vero che i bambini sono anche oggi felici di venire qui al campo, seppure ridotto male, ma saranno ancora più felici di poter dormire su veri materassi e di poter  usare dei veri bagni, provvisti di docce. Grazie per quello che farete!

CONOSCIAMO MEGLIO
– Il monte McKinley è il più alto di tutta l’Alaska: 6.194 m.
– I malamute sono cani molto robusti, usati per trainare le slitte.
– Il nome Alaska proviene dal termine eskimo alahshak che significa grandi terre o penisole.

 

 

 

Condividi:

Autore dell'articolo: Stefania Tramutola