La pietra azzurra

Alan Codovilli/Lina Ferrara

Il gioielliere era seduto alla scrivania e guardava distrattamente la strada attraverso la vetrina del suo elegante negozio. Una bambina si avvicinò e schiacciò il naso contro la vetrina. I suoi occhi color del cielo si illuminarono quando videro uno degli oggetti esposti. Entrò decisa e puntò il dito verso uno splendido collier con un turchese azzurro. “E per mia sorella. Può farmi un bel pacchetto regalo?”. Il padrone del negozio fissò incredulo la piccola cliente e le chiese: “Quanti soldi hai?”. Senza esitare, la bambina, alzandosi in punta di piedi, mise sul banco una scatola di latta, la aprì e la svuotò. Ne vennero fuori qualche biglietto di piccolo taglio, una manciata di monete, alcune conchiglie, qualche figurina. “Bastano?”, chiese con orgoglio. “Voglio fare un regalo a mia sorella più grande. Da quando non c’è più la nostra mamma, è lei che ci fa da mamma e non ha mai un secondo di tempo per se stessa. Oggi è il suo compleanno e sono certa che con questo regalo la farò molto felice. Questa pietra ha lo stesso colore dei suoi occhi”, aggiunse la piccola. L’uomo sparì per un momento nel retro del negozio e ne riemerse con una stupenda carta regalo rossa e oro con cui avvolse l’astuccio. “Prendilo – disse alla bambina – e portalo con attenzione”. La bambina uscì felice, tenendo il pacchetto in mano come se fosse un trofeo. Un’ora dopo, nella gioielleria entrò una bella ragazza con la chioma color miele e due meravigliosi occhi azzurri. Posò con decisione sul banco il pacchetto che con tanta cura il gioielliere aveva confezionato e chiese: “Questa collana è stata comprata qui?”. “Sì, signorina”, fu la risposta. “E quanto è costata?”, continuò la ragazza. “I prezzi praticati nel mio negozio sono confidenziali. Riguardano solo il mio cliente e me”, dichiarò il gioielliere. “Ma mia sorella aveva solo pochi spiccioli. Non avrebbe mai potuto pagare un collier come questo”. Il gioielliere prese l’astuccio, lo chiuse con il suo prezioso contenuto, rifece con cura il pacchetto regalo e lo consegnò alla ragazza. “Sua sorella ha pagato. Ha pagato il prezzo più alto che chiunque possa pagare: ha dato tutto quello che aveva”.
È per amore che Dio ci ha creato. È per amore che ha progettato di salvarci quando ci siamo allontanati troppo e ci siamo perduti. È per amore che per riconciliarci a sé ha pagato il prezzo più alto, ha dato tutto se stesso. E ora, che cosa vogliamo farne di tutto questo amore? Non lasciamo che si perda, costruiamo su di esso il nostro futuro di vita eterna.

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola