12 – Sabato 20 giugno 2015

L’invito

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Jien-Yu vive sull’isola di Taiwan [mostrate Taiwan su una cartina, a est della Cina]. Lui, la sua mamma, sua nonna e una delle sue sorelline, frequentano la chiesa avventista che si trova accanto a casa.  Quando il pastore annunciò alla chiesa che vi sarebbero stati degli incontri evangelistici, incoraggiò ogni membro a invitare amici e parenti a partecipare. Jien-Yu decise di invitare la sua insegnante, e così il giorno seguente volle parlarle. “Maestra,” le disse “in chiesa da noi si stanno organizzando degli incontri evangelistici, e vorrei invitarla a partecipare”. Le dette anche un volantino con gli orari e i titoli degli incontri. La maestra guardò il volantino ed accettò di partecipare, se le fosse stato possibile.

Aspettando la maestra

Il programma evangelistico cominciava la domenica sera. Jien-Yu trascorse tutto il fine settimana pregando che la sua maestra potesse veramente partecipare. La domenica pomeriggio, il bambino aiutò il pastore a sistemare le sedie, a controllare i microfoni, ecc.. Quando tutto fu pronto, si mise ad attendere con ansia! Jien-Yu osservava tutte le persone che arrivavano per partecipare alla conferenza, ma non riusciva a vedere la sua maestra fra queste persone. Quando il programma cominciò, andò a sedersi davanti; ogni tanto si girava per vedere se l’insegnante stesse arrivando, ma invano. L’insegnante non si fece vedere. Jien-Yu era così deluso!

Un messaggio speciale

Il giorno seguente, a scuola, il bambino decise di scrivere un messaggio sul suo quaderno dei compiti, per insegnare la maestra a partecipare agli incontri. Scrisse: “Cara maestra, ieri sera abbiamo avuto il nostro primo incontro. L’ho aspettata tutta la sera, ma lei non è venuta; ero così triste. Ma gli incontri durano per tutta la settimana: spero che lei potrà partecipare!”.
Jien-Yu consegnò il suo quaderno dei compiti, così l’insegnante cominciò a correggerli. Quel pomeriggio, quando l’insegnante ridette ai bambini i loro quaderni, Jien-Yu andò a vedere alla pagina della sua nota, e vide che la maestra aveva scritto una risposta. Diceva: “Mi dispiace, ieri sera non sono potuta venire; abbiamo avuto una riunione qui a scuola fino a tardi”. Il bambino aggiunse un altro messaggio di incoraggiamento: “Cara maestra, non c’è problema, abbiamo tutta la settimana! Spero che questa sera lei potrà venire”. Jien-Yu finì i compiti, consegnò il quaderno e corse in chiesa per aiutare il pastore a preparare tutto per l’inizio della conferenza. Anche quella sera, però, la maestra non si fece vedere.
Il giorno dopo, sul quaderno del bambino c’era un’altra risposta dell’insegnante. “Grazie per la comprensione. Mi auguro che questa sera andrà tutto bene alla conferenza!”.
Quella sera, alla conferenza, Jien-Yu aiutò a guidare i canti di apertura e, mentre lo faceva, vide la sua maestra arrivare e sedersi in fondo! Che gioia: era potuta venire! Così si impegnò al massimo, cantando con energia e, alla fine della serata, corse per andare a salutarla. Ma lei era già andata via!
Il giorno seguente, sul suo quaderno c’era un’altra nota dell’insegnante che diceva: “Ieri sera sono venuta all’incontro; è stato molto bello, grazie!”.
Per l’ultima sera, Jien-Yu scrisse un ultimo messaggio per la maestra: “Cara maestra, sono stato così felice che lei abbia potuto partecipare ieri sera! Se ha tempo, per favore, torni anche questa sera; ci sarà anche un rinfresco dopo l’incontro. Per favore, venga!”.
Ma la maestra non partecipò ad altri incontro. Jien Yu fu un po’ triste per questo, ma non si scoraggiò; pensa, infatti, che forse la maestra, un giorno, si ricorderà del suo invito e verrà ad altri incontri che si tengono in chiesa. Forse, un giorno la maestra darà il suo cuore a Dio. Per questo prega sempre per lei!
Anche tu puoi essere un missionario, proprio come Jien- Yu. Puoi invitare qualcuno a venire in chiesa, alla Scuola del Sabato o a un altro incontro che la tua chiesa organizza. E se sarai gentile, premuroso e ubbidiente, gli altri vedranno dal tuo carattere che il tuo più caro amico è Gesù.

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola