06 – Sabato 8 novembre 2014

Salvati grazie alla preghiera

Belize

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Adriel, 9 anni, e la sua sorella gemella, appartengono a una grande famiglia. Hanno altre due sorelle più due fratelli anche loro gemelli. È una famiglia che ama e pratica la musica e molti tra di loro suonano in chiesa. Ad Adriel piace molto suonare il clarinetto, ma gli piace anche parlare di Gesù e di come gli ha salvato la vita.

Un giorno mentre era a casa, Adriel accusò un gran dolore. Disse alla madre che gli doleva la testa. La madre lo portò dal dottore che lo esaminò e gli fece un’iniezione. Ma il dolore persistette. Anzi dopo poco iniziarono a fargli male anche i piedi e poi le mani. Fu portato all’ospedale e i dottori gli diagnosticarono una malattia che si chiama «artrite reumatoide giovanile». Una malattia molto dolorosa.

Adriel rimase due settimane all’ospedale e finalmente fu dimesso e rientrò a casa. Due giorni dopo fu in grado di suonare nuovamente il clarinetto nell’orchestrina della chiesa. La mattina del sabato si svegliò, ed ecco che il dolore tornò e più forte di prima. Di nuovo la madre lo riportò all’ospedale. Mentre erano in attesa del dottore, Adriel ebbe una crisi e poi entrò in coma.

La madre telefonò subito al pastore della chiesa e gli chiese di pregare per il figlio. Poi chiamò altri amici di un’altra chiesa avventista dove si stava tenendo un raduno di varie chiese del Belize. Durante la riunione di apertura presentarono il caso e la richiesta di preghiere, e tutti immediatamente interruppero quello che stavano facendo e si misero a pregare per lui. Alla fine della riunione il pastore si recò all’ospedale e durante la preghiera e l’unzione, Adriel ebbe un’alta crisi. I dottori non sapevano più cosa fare.

Tutti continuarono a pregare per Adriel, e quella notte il ragazzo uscì dal coma. Erano felici ma i dottori continuavano a preoccuparsi perché pensavano che il cervello di Adriel potesse aver subito dei danni a causa della crisi che aveva avuto durante il coma.

Proposero di fare una risonanza magnetica per vedere le condizioni del cervello. Questo esame però è molto costoso e per farlo tutti gli avventisti aiutarono la famiglia dando del denaro.

Arrivò il giorno dell’esame. Misero Adriel in un lettino che poteva essere spostato schiacciando un bottone. Non appena schiacciato il bottone, il lettino entrò nell’apparecchio che esegue l’esame. È un esame indolore e Adriel rimase fermo e immobile, mentre la macchina esaminava minuziosamente la sua testa.

Finito l’esame, i dottori esaminarono le foto che ritraevano il cervello di Adrien e constatarono che era perfetto. Il cervello era sano. Questa bellissima notizia rese tutti molto felici e li indusse a pregare, questa volta per ringraziare Dio.

Da allora, Adriel gode di buona salute ed è felice di poter frequentare la scuola e la chiesa e di poter suonare il suo clarinetto. Parla a tutti di quello che Dio ha fatto per lui e ringrazia sempre Gesù.

La mamma di Adriel spiega che grazie all’esperienza di suo figlio ha visto quanto sia importante la preghiera di intercessione.

Domande:

  • Vi è mai successo che qualcuno abbia pregato per voi quando eravate malati? Vi faceva stare meglio?
  • Perché pregare è una cosa buona?
  • Che cosa pensate quando accade di pregare per qualcuno e questo qualcuno non guarisce? Pensate che Dio continui ad amarli? (Per il monitore o la monitrice: questa è una buona opportunità per parlare del male che può accadere anche a quelli che amano Dio, e di come Dio può guarirli per un futuro eterno).

 

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola