Un riccio per amico

Hai mai tenuto un riccio tra le mani? Io sì, lo sai? Ed è stata
un’avventura così bella che te la voglio raccontare. Stavo passeggiando
in un parco, quando ho visto qualcosa che si muoveva tra l’erba: era un
piccolo riccio. Ho sentito un forte desiderio di prenderlo fra le mani, ma… appena
l’ho sfiorato, lui ha rizzato i suoi aculei e… Ahi! Mi ha punta!
Sicuramente saprai che i ricci hanno il corpo ricoperto di aculei, che servono
loro da difesa contro i nemici: quando qualcuno si avvicina e si sentono insicuri,
rizzano gli aculei e, se qualcuno è troppo vicino, viene punto, come è accaduto
a me. Ma io non mi sono scoraggiata: ho riprovato e al quarto tentativo sono
riuscita a prenderlo in mano, delicatamente perché non volevo fargli male.

A me, infatti, gli animali piacciono tantissimo, e volevo solo vederlo da
vicino. E sai lui che ha fatto? Piano piano non si è più sentito in pericolo,
ha abbassato i suoi aculei, ed è restato buono buono fra le mie mani,
fino a quando l’ho posato gentilmente a terra; e, soltanto dopo qualche
momento di esitazione, ha ripreso la sua strada.

Questo piccolo riccio mi fa pensare ad alcune persone che ho conosciuto. Forse
anche tu hai incontrato qualcuno che assomiglia a un riccio. No, non voglio
dire qualcuno con la schiena ricoperta di aculei come quella di un riccio,
ma esistono
persone che, quando ci avviciniamo a loro, invece di reagire con gentilezza,
mostrano ostilità o sono rudi e scortesi. Non è facile avere a
che fare con qualcuno che si comporta in questo modo, vero? Ma voglio leggere
insieme a te un consiglio di Gesù a questo proposito che si trova in
Matteo 5:43-44.

«Voi avete udito che fu detto: “Ama il tuo prossimo e odia il tuo
nemico”.

Ma io vi dico: “Amate i vostri nemici, benedite coloro che vi maledicono,
fate del bene a quelli che vi odiano, e pregate per quelli che vi maltrattano
e che vi perseguitano”».

Non è affatto facile, vero? Eh, no, non è proprio facile… E
forse non riusciremo ad amare una persona che è sgarbata od ostile con
noi dello stesso amore con cui amiamo la nostra mamma o il nostro papà.
Ma Gesù ci invita ad avere verso di loro un altro tipo di amore: quell’amore
che ci spinge a comportarci bene anche con chi non ci va molto a genio. Con
questo tipo di amore riusciamo a trattare con gentilezza e rispetto anche i
nostri nemici, i quali forse si comportano così perché sono tristi,
spaventati o hanno qualche problema, e allora… alzano i loro aculei.
Questo tipo di amore non è facile neanche per me, sai? Se vuoi, possiamo
pregare insieme Gesù affinché ci aiuti ad amare i nostri nemici
e, chissà, forse dopo qualche tentativo anche loro abbasseranno le difese,
proprio come è accaduto al mio riccio!

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola