Il palloncino nero

Giovanni Negro – “Non giudicate secondo l’apparenza, ma giudicate secondo giustizia” (Gv 7:24)

In una bella giornata di sole, un bambino dalla pelle scura, mentre stava passeggiando con i suoi genitori nella fiera del paese, fu attirato da un venditore di palloncini. Quest’uomo sapeva veramente fare il suo lavoro, anzi, era un ottimo venditore di palloncini. Infatti, per attirare l’attenzione dei bambini, ogni tanto lasciava andare verso il cielo un palloncino: prima uno rosso, dopo un po’ uno blu, poi uno giallo che volavano sempre più in alto finché scomparivano. Il bambino di colore, che ormai si era fermato da un po’ a osservarlo, continuava a fissare il palloncino nero che il venditore aveva in mano e che non aveva mai deciso di fare andare in cielo. Finalmente, gli si avvicinò ed ebbe il coraggio di chiedergli: “Signore, se tu lasciassi andare in aria quello nero, volerebbe in alto come gli altri?”. Il venditore prima sorrise dolcemente, poi gli accarezzò il capo e infine strappò il filo che teneva legato il palloncino nero. Mentre questo saliva, spiegò: “Non è il colore che conta: è quello che c’è dentro che lo fa salire!”.
Diciamo che questo venditore oltre a essere bravo nel fare il suo mestiere si è rivelato anche un ottimo educatore. Purtroppo, per tante persone, l’apparire ha la prevalenza sull’essere. Ecco perché nel mondo ha sempre dominato l’immagine, l’esteriorità e l’apparenza. Il problema, però, è quando sotto questo manto di perbenismo si nasconde l’ipocrisia, i desideri sbagliati e i peccati inconfessati. Basta pensare all’immagine usata da Gesù quando, rivolgendosi ai farisei, li definì “sepolcri imbiancati…belli di fuori, e di dentro…pieni di ipocrisia” (Mt 23:27-28). Ma, quante volte, ci siamo lasciati incantare dalla confezione, perdendo di vista il contenuto, o siamo stati attratti dal luccichio delle apparenze, dimenticando che sovente esso nasconde il vuoto? Questo è capitato anche al profeta Samuele che, chiamato dal Signore a ungere come re uno dei figli di Isai, fu attirato dal figlio maggiore Eliab che era alto, ben formato e bello. Tanto che disse: “Questo è davvero l’uomo che Dio ha scelto”. Ma il Signore gli rivolse queste parole: “Non badare al suo aspetto né alla sua statura, perché io l’ho scartato; infatti il Signore non bada a ciò che colpisce lo sguardo dell’uomo: l’uomo guarda all’apparenza, ma il Signore guarda al cuore” (1 Sam 16:7). “Il Signore non considera le apparenze. La vera bellezza dell’uomo consiste nella saggezza e nella perfezione rivelata attraverso il carattere e il comportamento. Sono la bellezza interiore e la bontà del cuore che ci qualificano davanti a Dio” (Patriarchi e profeti, p.538). Questa è la bellezza che non appassisce mai, a differenza della bellezza fisica. Impariamo, allora, a essere più cauti nei nostri apprezzamenti, sapendo che, come diceva qualcuno: “Non è tutto oro quel che luccica ma neppure tutto quello che è oro luccica”.

Condividi:

Autore dell'articolo: Stefania Tramutola