Un buon esempio

Giovanni Negro – “Voi siete una lettera di Cristo, conosciuta e letta da tutti gli uomini” (2 Cor 3:2-3)

Un giorno Luigi IX, il re di Francia che aveva preso parte alle prime due crociate per riconquistare i luoghi in cui era vissuto Gesù, mentre combatteva contro i saraceni fu fatto prigioniero. I suoi nemici fissarono il riscatto in duecentomila lire dell’epoca. Un certo nobile di nome Filippo, uomo di fiducia della corte, fu incaricato di portare la somma richiesta per liberare il re prigioniero. E quest’uomo fu così astuto che riuscì a ingannare i saraceni dando loro, senza che essi se ne accorgessero, cinquantamila lire di meno rispetto alla somma convenuta. Quando il re fu libero e sicuro nel suo territorio, Filippo, vantandosi della propria abilità, spiegò come aveva fatto a far risparmiare al tesoro di guerra una somma così cospicua. Però il re non apprezzò per niente il suo comportamento, anzi lo rimproverò aspramente e gli diede l’ordine di riparare immediatamente al malfatto, dicendo: “Se le cinquantamila lire non saranno entro oggi nelle mani dei saraceni, io tornerò loro prigioniero,. Non posso sopportare il pensiero di questo atto infame, tanto peggiore perché fatto verso non cristiani che si faranno una pessima opinione di un re cristiano, perfido e spergiuro”. Così Filippo dovette prendere subito i soldi dal tesoro di guerra e portarli ai saraceni che, meravigliati, accettarono le cinquantamila lire e le scuse dell’uomo.
Bravo re Luigi! Pensate che si racconta che, grazie al suo esempio di bontà e profonda onestà, un re tartaro si convertì al cristianesimo. Perché come credenti siamo chiamati a dare un buon esempio? Pietro risponde a questo interrogativo dicendo che i credenti devono dare un buon esempio affinché le persone “osservino le loro opere buone e diano gloria a Dio nel giorno in cui li visiterà” (1 Pt 2:12). E anche Gesù esortò i suoi discepoli con queste parole: “Così risplenda la vostra luce davanti agli uomini, affinché vedano le vostre buone opere e glorifichino il Padre vostro che è nei cieli” (Mt 5:16). Sì, cari amici, non basta dire di essere cristiani, avere delle giuste idee o parole buone, se poi queste non diventano principio di vita e di buona testimonianza attraverso il nostro agire. Ricordate perché Gesù rimproverò i farisei? Perché “dicevano e non facevano” (Mt 23:1-3). E allora, chiediamo a Gesù quell’aiuto di cui abbiamo bisogno per “camminare come egli camminò” (1 Gv 2:6), affinché alla fine della nostra vita possiamo dire come Gesù: “Padre…io ti ho glorificato sulla terra, avendo compiuto l’opera che tu mi hai data da fare” (Gv 17:4). (Ad. da Encyclopédie Méthodique).

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola