L’asino meteorologico

Giovanni Negro – “Io ti rendo lode, o Padre … perché hai nascoste queste cose ai savi e agli intelligenti, e le hai rivelate ai piccoli fanciulli” (Mt 11:25).

In una bella mattinata di marzo, Luigi XI, re di Francia, dopo essere stato rassicurato dai suoi meteorologi di corte che il tempo si sarebbe mantenuto sereno, decise di uscire dal castello e fare a piedi una lunga escursione per le campagne vicine. Ma, dopo un po’, cominciò a soffiare un forte vento poco rassicurante. Incontrato un contadino, che col suo asinello se ne andava al mercato, Luigi XI lo fermò e gli domandò: “Buon uomo, che te ne pare del tempo? Credi tu che pioverà?”. “Altro che, eccellenza, tornatevene subito a casa se non volete farvi sorprendere da un temporale con i fiocchi!”. Il re seguì subito il consiglio del contadino tornando quanto prima possibile alla sua reggia; e infatti, era appena rientrato al castello, quando scoppiò un furioso temporale. Il giorno dopo, il re mandò a chiamare il contadino per chiedergli come aveva fatto a sapere che sarebbe piovuto. “Dite un po’ – gli chiese – ma ieri, come avete fatto a capire che di lì a poco sarebbe scoppiato un forte temporale?”. “L’ho capito dal mio asino, maestà”, rispose il contadino tutto orgoglioso. “Come?”, esclamò stupito il re. “Sì, eccellenza. Quando il mio asino abbassa le orecchie e strofina la testa contro il muro vuol dire che per certo pioverà!”. A queste parole, Luigi XI, rivolgendosi ai servi della sua corte, disse: “Fate portare al castello tre asini che serviranno a sostituire, con minore spesa, i miei tre meteorologi”. La storia sarebbe finita, ma si dice che il contadino abbia pensato: “Gli asini potranno sostituire, forse, quei signori, ma essi, gli scienziati, potranno sostituire gli asini?”.
Siete meravigliati, imbarazzati, perché la verità è uscita fuori grazie al comportamento di un asino? Nella Bibbia troviamo un episodio famoso in cui l’asino riusciva a scorgere la presenza di un angelo mentre il profeta Balaam lo ignorava completamente (Nm 22:23-34). Anzi, in questo caso, l’asino fu un intermediario del Signore che “parlando con voce umana, represse la follia del profeta” (2 Pt 2:16). Spesso il Signore ha scelto e sceglie ancora “le cose pazze, deboli, sprezzate e ignobili del mondo” (1 Cor 1:27-28), (cioè coloro ai quali il mondo dà poca importanza e riversa spesso il suo disprezzo), per permettere di conoscere “la sapienza di Dio misteriosa e nascosta…predestinata a nostra gloria” (1 Cor 2:7). Ma, attenzione, l’autore dell’ignoranza e dell’incredulità di quelle persone, che il mondo ritiene invece sagge, nobili e grandi, non è Gesù. L’ignoranza di tali persone è piuttosto causata dal fatto che “non hanno aperto il cuore all’amor della verità per essere salvati”
(2 Ts 2:10), e hanno, invece, confidato in se stessi. E Gesù pianse per il loro “cuore insensibile” (Mt 13:15; Lc 19:41-42), perché “pur avendo fatto tanti miracoli in loro presenza, non credevano in lui” (Gv 12:37). E allora, cari amici, consapevoli della nostra fragilità e dei nostri limiti, cerchiamo di confidare in Gesù e di abbandonarci a lui affinché possa adempiersi in noi la sua promessa: “Darò loro un cuore per conoscere me che sono il Signore” (Ger 24:7).

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola