L’occhio del falegname

C’era una volta, tanto tempo fa, in un piccolo villaggio, la bottega
di un falegname. Un giorno, durante l’assenza del padrone, tutti i suoi
arnesi da lavoro tennero un gran consiglio. La seduta fu lunga e animata,
talvolta anche veemente. Si trattava di escludere dalla onorata comunità degli
utensili un certo numero di membri.

Uno prese la parola: “Dobbiamo espellere nostra sorella Sega, perché morde
e fa scricchiolare i denti. Ha il carattere più mordace della
terra”. Un altro intervenne: “Non possiamo tenere fra noi nostra sorella
Pialla: ha un carattere tagliente e pignolo, da spelacchiare tutto quello
che tocca”.

“Fratel Martello – protestò un altro – ha un caratteraccio pesante
e violento. Lo definirei un picchiatore. È urtante il suo modo
di ribattere continuamente e dà sui nervi a tutti. Escludiamolo!”.

“E i Chiodi? Si può vivere con gente così pungente? Che
se ne vadano! E anche Lima e Raspa. A vivere con loro è un attrito
continuo. E cacciamo anche Cartavetro, la cui unica ragion d’essere sembra
quella di graffiare il prossimo!”.

Così discutevano, sempre più animosamente, gli attrezzi
del falegname. Parlavano tutti insieme. Il Martello voleva espellere
Lima e Pialla, questi volevano a loro volta l’espulsione di Chiodi e
Martello, e così via. Alla fine della seduta tutti avevano espulso
tutti.

La riunione fu bruscamente interrotta dall’arrivo del falegname. Tutti
gli utensili tacquero quando lo videro avvicinarsi al bancone di lavoro.
L’uomo prese un asse e lo segò con la Sega mordace. Lo piallò con
la Pialla che spela tutto quello che tocca. Sorella Ascia che ferisce
crudelmente, sorella Raspa dalla lingua scabra, sorella Cartavetro che
raschia e graffia, entrarono in azione subito dopo.

Il falegname prese poi i fratelli Chiodi dal carattere pungente e il
Martello che picchia e batte.

Si servì di tutti i suoi attrezzi di brutto carattere per fabbricare
una culla. Una bellissima culla per accogliere un bimbo che stava per
nascere. Per accogliere la vita.

Dio ci guarda con l’occhio del falegname.

da Cerchi nell’acqua di Bruno Ferrero

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola