C’era una volta, in una terra lontana della Tunisia, un uomo che faceva il venditore di cappelli nei vari mercati di tutta la sua nazione.
Quest’uomo vendeva dei cappelli a cilindro rossi. Sembrava che tutti li amassero perché se ne vendevano molti. Un giorno però, pur avendo girato per diversi mercati, non era riuscito a venderne neanche uno. Allora tutto sconsolato s’incamminò verso casa con le sue valige piene di questi copricapo.
La notte sopraggiunse e quest’uomo si trovò costretto a dover passare la notte all’aperto, in un piccolo boschetto sulla riva di un fiume. Prima di andare a dormire si mise uno dei suoi cappelli per ripararsi dalla frescura della notte.
L’uomo non sapeva che intorno a lui c’erano molte scimmie che avevano visto la scena e, normalmente, esse imitano tutto quello che vedono fare. Allora, quando si addormentò, esse scesero dagli alberi, presero tutti i cappelli che erano nelle valige e se li misero in testa.
La mattina seguente, quando l’uomo si alzò, vide le sue valige aperte e vuote. Pensò che fosse stata opera dei ladri, fino a quando non sentì un piccolo grido venire dagli alberi e si accorse che tutti i rami erano pieni delle scimmie che indossavano i suoi cappelli. Allora egli cominciò a gridare e a puntare il dito verso di loro dicendo di restituirgli i cappelli, ma quelle cominciarono a copiare gli stessi movimenti dell’uomo, il quale si arrabbiava sempre di più. Quelle scimmie, però, continuavano a copiare i suoi gesti e gridavano più forte. Fino a quando egli, esasperato e furioso, prese delle pietre e cominciò a tirarle contro quelle bestiole. Esse allora, continuando a imitarlo, presero dei limoni e li lanciarono contro di lui da tutte le direzioni.
Al massimo della sua esasperazione, l’uomo si mise le mani in testa e, prendendo con rabbia il suo cappello, lo gettò violentemente a terra. Come per magia, le scimmie fecero la stessa cosa e dagli alberi lanciarono a terra tutti i cappelli e all’uomo non restò che raccoglierli e rimetterli in valigia.
I giovani spesso si comportano come queste scimmie: imitano tutto ciò che vedono fare. E sia che si tratti di bene sia che si tratti di male. è anzi più facile imitare il male a causa del peccato che ormai si è inserito nella vita quotidiana di ogni uomo.
è per questo motivo che noi abbiamo il dovere di dare il buon esempio gli uni agli altri. Il look, la moda, i capi firmati, l’imitazione dei divi… Quante cose i ragazzi fanno per assomigliare a qualcuno! è importante chiarire che questo meccanismo non è sempre negativo, ma richiede sempre consapevolezza e padronanza. Devono essere loro a vivere e non devono lasciarsi vivere semplicemente scimmiottando. Bisogna essere critici e vedere quello che veramente è buono imitare e quello che invece non è bene copiare nell’altro.
Adattato dal libro Tutte storie di Bruno Ferrero