Fame della Parola
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UCRAINA
Ciao amici, mi chiamo Vladimir. Sapete, la mia vita è stata difficile, sin dalla nascita; ho avuto problemi molto gravi. Già durante il parto vi furono delle complicazioni che misero in pericolo la mia vita.
I miei genitori, poi, non andavano d’accordo al punto che, quando avevo tre anni, decisero di divorziare; da allora non vidi più mio padre. Mia madre restò sola con me, un bambino piccolo; la vita era molto difficile per lei: si sentiva sola, abbandonata. Non ce la faceva più ad andare avanti, al punto da arrivare a pensare di lasciarmi in un orfanotrofio e, poi, togliersi la vita. Quando, però, arrivò il momento della separazione, non riuscì a staccarsi da me, perché mi voleva bene. Pianse e mi abbracciò forte, forte.
Qualche volta ci fu tolta anche l’elettricità perché la mamma non aveva i soldi per pagare le bollette e senza elettricità non potevamo far bollire l’acqua nemmeno per una tazza di tè. Spesso andavo a scuola senza aver mangiato.
Per molti anni, questa fu la nostra vita e mia madre era sempre triste. Un giorno, avevo ormai 12 anni, un’amica invitò la mamma a un concerto; si celebrava la nascita di Gesù. Il concerto si svolgeva nella chiesa cristiana avventista. Mia madre non conosceva questa chiesa, ma decise comunque partecipare e fu in quell’occasione che sentì parlare per la prima volta di Gesù.
Tornata a casa, mi disse che aveva capito che Dio che ci amava e che voleva vederci vivi e felici. Mentre parlava, il suo viso era radioso; mi resi conto che, nonostante tutto quello che aveva passato, a quell’incontro le era tornata la voglia di vivere.
Nacque in noi il desiderio di conoscere meglio questo Dio e desiderammo una Bibbia tutta per noi. Ma dove comprarla? A quel tempo in Ucraina non era facile procurarsene una e poi non avevamo soldi.
Un giorno la mamma scoprì una libreria che vendeva le Bibbie, ma il prezzo per noi era proibitivo: equivaleva a due settimane di stipendio della mamma, che a quel tempo lavorava in un caffè e guadagnava due dollari la settimana. La mamma mi chiese se fossi disposto a soffrire un po’ la fame per due settimane e io risposi affermativamente. Sì, preferivo fare questo sacrificio, pur di possedere una Bibbia.
Comprammo la Bibbia e la mamma cominciò a leggerla. Giorno dopo giorno la vedevo migliorare; i cambiamenti si manifestavano sull’espressione del suo volto e nel suo comportamento. Era più felice e tra l’altro mi puniva di meno e mi parlava di più, cose che naturalmente rendevano felice anche me.
Per diversi mesi la mamma frequentò la chiesa avventista, ma poi tornarono i momenti difficili; i vicini ci scansavano perché avevano saputo che frequentavamo quella che loro ritenevano «una setta». I miei amici non volevano più giocare a pallone con me e quando io uscivo di casa, loro andavano via. Per sentirmi accettato da loro, pensai di mettermi a fumare, ma non funzionò. Non sapevo più che cosa fare e senza gli amici mi sentivo solo.
Un giorno il pastore avventista c’invitò a stare a casa sua per un breve periodo. Durante i culti di famiglia il pastore pregava per me, ma una guerra era in atto nel mio cuore. Dovevo accettare Gesù come salvatore o essere accettato dai miei vecchi amici? Ogni volta che il pastore pregava per me, io uscivo dalla stanza.
La mamma, nel frattempo, prendeva studi biblici e spesso mi raccontava ciò che aveva appreso: sul sabato, sullo stile di vita che un cristiano deve avere… Inoltre, sapevo che la mamma pregava sempre per me.
A poco a poco anch’io cominciai a cambiare atteggiamento. Vedevo mia madre sempre più felice e serena e capii che la Bibbia era una fonte reale di verità e di felicità. Decisi di seguire Gesù e fui battezzato.
CONOSCIAMO MEGLIO
- Il 97% delle comunità religiose ucraine sono cristiane. Circa una metà sono di tradizione ortodossa, l’altra metà è divisa tra cattolici e protestanti.
- La popolazione ucraina ammonta a 44,8 milioni di persone. Gli ucraini amano leggere; il tasso di alfabetizzazione è del 99,7 %.
- La nostra moneta è l’euro, ma la moneta corrente in Ucraina è la grivnia.