03 – Sabato 19 luglio 2014

Dal male, il bene (I parte)

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UCRAINA

André ha vissuto un’infanzia molto difficile, tuttavia Dio ha saputo ricavare cose buone anche da situazioni difficili. Ecco la storia che André stesso ci racconta.

Nella mia famiglia vi siamo io, mia madre, mia sorella maggiore e mio fratello minore; mio padre purtroppo no, poiché è morto quando avevo solo due mesi. Quando, poi, raggiunsi l’età di due anni, mia madre si risposò. Il secondo marito di mia madre era un bravo operaio, ma poi cominciò a frequentare delle brutte compagnie e le cose cambiarono in peggio. Si mise a bere vodka e perse il lavoro.

Il mio patrigno spesso ci picchiava e ogni volta che lo faceva, mia madre lo lasciava. Dopo la terza volta che questo accadde, il mio patrigno vendette la casa dove abitavamo per pochi soldi.

Per 11 anni non avemmo più una casa in cui vivere e diventammo in sostanza dei vagabondi. Mia madre aveva affittato un piccolo appartamento per noi, ma il mio patrigno scoprì dove abitavamo, chiese scusa a mia madre per quello che aveva fatto e si trasferì da noi. La pace, però, non durò per molto e tutto ricominciò; lui beveva e picchiava sia mia madre sia noi.

Le violenze aumentavano sempre più, sino al punto in cui il mio patrigno tentò di togliere la vita alla mamma, ma Dio la salvò. Fuggimmo in Moldavia da amici di mia madre. Il mio patrigno, però, scoprì nuovamente dove abitavamo ma noi, prima del suo arrivo, riuscimmo ad andare via. Prima di partire, l’amica di mia madre le dette un piccolo libro: il libro dei Salmi. Fu la prima volta che vedemmo una Bibbia, o almeno parte di essa. Quell’amica disse a mia madre di leggere il Salmo 91 e di credere nell’aiuto di Dio.

Eravamo costretti ad avere fede in Dio, perché nelle tasche non avevamo nemmeno un rublo. Non sapevamo dove andare, ma volevamo ugualmente allontanarci il più possibile da quell’uomo terribile.

Spiegammo la nostra situazione all’autista di un autobus, che ci lasciò viaggiare senza biglietto. Arrivammo alla stazione; eravamo tristi, disperati; cominciammo a leggere il Salmo 91 e, dopo un po’, la mamma fece amicizia con una donna. Questa signora ci incoraggiò a tornare in Ucraina; il problema, la mamma spiegò, era che non avevamo soldi. Quella donna ci disse: «Non vi preoccupate, salite sul treno e vedrete che tutto si accomoderà». Così facemmo e arrivammo in Ucraina senza spendere un centesimo per il viaggio. Arrivati a destinazione, la donna dette alla mamma 5 grivnie che ci permisero di raggiungere la casa di mia zia.

Purtroppo il mio patrigno riuscì a scoprire che eravamo tornati e si presentò a noi con una Bibbia che aveva rubato; voleva apparire ai nostri occhi come una persona migliore, fingere di essere cambiato. Volete sapere il resto della mia storia? Ve lo racconterò la prossima settimana!

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola