05 – Sabato 2 agosto 2014

Per sempre missionario

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UCRAINA

Yan vuole essere un missionario, ovunque. Prima di compiere 10 anni, Yan era andato con i suoi genitori a vivere nelle Filippine. Lì c’era una scuola avventista frequentata dal padre e da molti altri studenti ucraini e russi. Un giorno, Yan, insieme al padre e ad altre persone, si recò in un villaggio piccolo e povero non lontano dalla scuola.

Yan si ricorda che lì trovarono 20 bambini che non avevano niente da mangiare e che vivevano in assoluta povertà. I bambini furono nutriti sia materialmente che spiritualmente.

Yan e il padre tornarono a casa e decisero di preparare un programma missionario per questa comunità. Di sabato in sabato si recavano nel villaggio e tenevano un servizio religioso. Oltre a questo, portavano del cibo e giocavano con i bambini. I locali li aspettavano con ansia e tutti erano felici del loro arrivo.

Riuscirono anche a mobilitare un buon numero di dottori disposti ad andare in quel villaggio per prestare le prime cure. Anche dopo la fine degli studi e il ritorno della famiglia in Ucraina, i genitori di Yan continuarono a interessarsi agli amici filippini del piccolo villaggio.

Il padre di Yan, Felix, ora insegna Antico e Nuovo Testamento all’Università Avventista di Bucha (vicino a Kiev) e la madre, Liliya, insegna musica. Yan è musicista e a 10 anni è già un eccellente violinista. Anche nel suo paese d’origine Yan continua a essere un missionario.

Yan ha suonato il violino in diversi concorsi regionali accompagnato al pianoforte dalla madre, e ha ottenuto sempre buoni risultati. Un giorno la sua maestra di violino lo iscrisse a un ennesimo concorso che si teneva, però, di sabato. Yan disse subito all’insegnante che non avrebbe partecipato al concorso in quel giorno speciale, ma l’insegnante lo iscrisse ugualmente. Non solo, ma fece in modo che non fosse accompagnato solo dal pianoforte, ma da un’intera orchestra; l’insegnante, infatti, aveva pensato che il fatto di essere accompagnato da un’intera orchestra avrebbe convinto Yan a partecipare, ma così non fu. La maestra, infuriata, gli disse: «Mia madre è protestante ma va in chiesa di domenica. Perché non puoi essere come gli altri? Tu ti stai mettendo contro il mondo intero!».

Con molta calma Yan e la madre spiegarono alla maestra che le loro priorità erano diverse, che il sabato era per loro un momento sacro da dedicare a Dio e da passare insieme a lui.

Nel giorno del concorso, Yan e la sua famiglia si trovavano in chiesa mentre la maestra e gli altri suoi studenti partecipavano al concorso. Per un certo periodo la maestra fu molto fredda con Yan, ma poi, a poco a poco, si addolcì. Yan comunque continua a studiare e a esercitarsi e la sua maestra ne è felice. Egli spera che un giorno anche lei sarà pronta per ricevere le benedizioni di Dio.

Qualche anno fa, un’offerta del Tredicesimo Sabato ha contribuito a costruire un convitto nell’Università avventista di Bucha, Ucraina. Grazie per quello che fate.

 

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola