10 – Sabato 8 marzo

La gioia di Jean-Paul

SENEGAL

La storia di oggi ci proviene dal Senegal, sulla costa occidentale africana.
Jean Paul vive a Dakar, la capitale del Senegal.
Jean Paul si sentiva solo e triste. Voleva avere degli amici ma sembrava che gli altri lo sfuggissero e che non volessero stare con lui. Il momento della ricreazione era il peggiore per Jean Paul; i bambini spesso giocavano a calcio, il suo gioco preferito, ma nessuno lo invitava a giocare. È doveroso spiegare che Jean Paul era affetto da poliomelite e che, a causa di questa malattia, le sue gambe erano troppo deboli per sostenerlo, per cui non riusciva a camminare. Per spostarsi doveva usare una sedia a rotelle.

I genitori di Jean Paul erano preoccupati per lui. La scuola che Jean Paul frequentava non voleva averlo come studente. «Qui non siamo attrezzati per i problemi del bambino» spiegò il preside. «Abbiamo delle scale che vostro figlio non può salire».
I genitori cercarono in città altre scuole, ma quando i direttori venivano a sapere della disabilità di Jean Paul, nessuno accettava la sua iscrizione per via delle barriere architettoniche.
Qualcuno suggerì ai genitori la scuola avventista della città. Forse Jean Paul poteva studiare lì. I genitori vi si recarono; non era graziosa come le altre scuole che avevano visitato ma il direttore li accolse con molta cordialità e li portò a visitare le tre classi delle elementari. Poi tornarono in ufficio per parlare. «Nostro figlio è intelligente» disse il padre di Jean Paul «ma non può camminare. Ha avuto la polio e deve usare una sedia a rotelle». I genitori si aspettavano un altro rifiuto e, invece, il direttore disse sorridendo: «Perché non portate vostro figlio qui a scuola a incontrare gli altri bambini? Sono sicuro di poter trovare una soluzione per lui».
Il lunedì mattina i genitori di Jean Paul lo portarono alla piccola scuola avventista, seduto sulla sua sedia a rotelle. Il preside andò incontro alla famigliola e presentò Jean Paul agli studenti. I bambini, lo salutarono e il preside gli indicò il suo banco. «Benvenuto tra noi» gridarono i bambini.
Un luogo di appartenenza
Durante la ricreazione, i bambini uscirono correndo dalla porta dell’aula. Jean Paul spinse la sua sedia verso la porta e si accorse che uno dei ragazzi aveva messo un pezzetto di legno per tenere la porta spalancata e permettere a Jean Paul di uscire all’aperto. I bambini si stavano piazzando sul campo per fare una partita di pallone. Jean Paul rimaneva come sempre da parte a guardare. Il maestro gli si avvicinò e gli chiese se il calcio gli piaceva.
«Sì, mi piace molto» rispose Jean Paul. «Io faccio il portiere».
«Lucas! Omar! Credo che abbiamo un nuovo portiere per la vostra squadra!». Omar corse accanto a lui e il maestro gli spiegò che Jean Paul era un portiere. «Pensi che la tua squadra potrebbe servirsene?».
Omar vide il sorriso del maestro e disse: «Ma certo!». Spinse quindi la sedia a rotelle di Jean Paul vicino alla porta e Jean Paul scivolò fuori dalla sedia. Non poteva camminare, ma poteva muoversi velocemente! Il gioco iniziò e Jean Paul riuscì a parare molti goal afferrando il pallone o muovendo il suo corpo in modo tale da bloccare il pallone e non farlo entrare nell’area.
Da quel giorno Jean Paul è stato il portiere della squadra della scuola avventista di Dakar. Jean Paul, naturalmente, è felice di frequentare una scuola dove tutti sono gentili con lui, lo lasciano giocare e lo includono in ogni attività di classe.
Una Missione per Dakar

  • Nella scuola di Jean Paul vi sono pochi bambini avventisti; la maggior parte degli studenti sono mussulmani, poiché in Senegal questa religione è molto diffusa. Gli insegnanti insegnano a tutti questi bambini a rispettare gli altri e a servire Dio.
  • L’offerta di questo tredicesimo sabato contribuirà alla costruzione di altre aule in questa piccola scuola.
  • La capitale del Senegal è Dakar, che si trova proprio di fronte all’oceano Atlantico.
  • Il Senegal ha un clima caldo, con la stagione delle piogge e una stagione secca.
  • Nel paese vivono molti animali selvaggi, ma i più grandi sono elefanti, leoni, antilopi, che vivono nella parte orientale del paese, poco abitato.
  • Il francese è la lingua ufficiale del Senegal, ma quasi tutti parlano almeno una lingua africana.
  • Il 94% degli abitanti sono di fede mussulmana, il 6% sono cristiani o seguono le credenze tradizionali.
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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola