13 – Sabato 29 marzo

Tredicesimo Sabato

«Seguitemi»
Animatore: La Divisione centro-occidentale africana comprende 22 nazioni.
Tre anni fa l’offerta missionaria ha permesso di comprare materiale adatto alla scuola del sabato dei bambini. Ora ascolteremo dalla voce di una bambina come ha condiviso l’amore di Dio servendosi del materiale acquistato con le nostre offerte.

Narratore: Era il primo giorno di scuola in una scuola avventista dell’Africa occidentale. I bambini erano seduti attorno a un tavolo sotto un tendone. Sul tavolo c’erano mucchi di materiale scolastico: penne, matite, gomme, taccuini e segnalibri con il volto di Gesù e le parole «Seguitemi» stampate.
Joyce, nove anni, si avvicinò agli altri bambini che stavano esaminando il materiale. Arrivò la maestra e spiegò come utilizzarlo.
Un progetto missionario divertente
«Oggi» iniziò la maestra «abbiamo un progetto molto speciale da svolgere. Con questo materiale faremo tanti pacchetti da dare poi ai bambini che non conoscono Gesù». Un mormorio di soddisfazione passò tra i presenti.
L’insegnante dette ai bambini una busta di plastica e spiegò che dovevano girare intorno al tavolo e prendere da ogni mucchietto un oggetto. «Assicuratevi, alla fine, di mettere un segnalibro con il volto di Gesù. È un invito a venire alla scuola del sabato».
Joyce e le sue compagne di classe riempirono la loro busta, mentre l’insegnante spiegava che alcuni bambini dei loro villaggi non avevano i soldi per comprare il materiale scolastico.
I bambini riempirono e chiusero le buste, poi l’insegnante chinò il capo e pregò: «Caro Dio, ti prego, facci incontrare quei bambini che tu vuoi ricevano questo materiale. Benedicili e aiutali a conoscerti sempre meglio. Nel nome di Gesù, amen».
Quel giorno, dopo la scuola, i bambini presero le buste contenenti il materiale. L’insegnante disse: «Chiedete a Dio di farvi incontrare la persona alla quale dare la busta e quando gliela date, dite che Gesù la ama e vuole essere suo amico. Invitateli a venire con voi alla scuola del sabato».
Joyce prese la sua busta e si diresse verso casa. Vide tanti bambini uscire dalla scuola e chiese a Dio di aiutarla a trovare qualcuno che avesse bisogno di sapere che lui lo amava.
Joyce alzò gli occhi e vide un ragazzo che camminava nella sua direzione. Era Theo. Joyce gli sorrise, perché capì che aveva trovato la persona giusta alla quale dare la busta con il materiale.
«Ciao, Theo, anche per te oggi è il primo giorno di scuola?».
«No» le rispose Theo. «Il papà non ha i soldi per comprarmi il materiale scolastico».
Joyce fece un grande sorriso e poi gli disse: «Ascolta, ora puoi andare a scuola! Qui c’è tutto il materiale scolastico di cui hai bisogno e Gesù vuole che tu vada a scuola». Poi gli tese la busta di plastica con il taccuino, la penna, le matite e l’immagine di Gesù.
Theo guardò la busta e le chiese perché gliela stava dando.
«I bambini di tutto il mondo hanno fatto un’offerta speciale per permetterci di comprare materiale scolastico da dare ai bambini che non ne hanno. Oggi a scuola abbiamo pregato Dio chiedendogli di farci incontrare la persona adatta a cui darlo e Dio mi ha detto di darlo a te!»  Joyce mise la busta nelle mani di Theo. «Prendila, viene da Gesù ed è per te».
Lentamente, sul volto di Theo apparve un sorriso. «Grazie, grazie di cuore. Ora posso andare anch’io a scuola!». C’è ancora un’altra cosa che devo dirti, continuò Joyce. Nella busta c’è un invito per partecipare alla scuola del sabato. Se lo vuoi, vengo a prenderti, così non dovrai venire in chiesa da solo».
Theo la ringraziò e le promise che avrebbe chiesto alla mamma il permesso di andare insieme a lei alla scuola del sabato.
Il sabato mattina Theo incontrò Joyce davanti a casa sua. I due amici raggiunsero insieme la chiesa. Joyce presentò Theo alla sua animatrice e al resto della classe. Theo si divertì a cantare insieme agli altri e apprezzò molto le storie della Bibbia che quel giorno parlavano di Gesù e dei suoi discepoli.
Tornando a casa, Theo chiese a Joyce se poteva andare di nuovo con lei il sabato successivo. «Ma certo che puoi» gli disse con un gran sorrise Joyce. «Gesù e io t’invitiamo».
Theo continuò a frequentare la chiesa e parlò con la madre, raccontandole tutto quello che aveva imparato e chiedendole il permesso di portare alla scuola del sabato anche il fratello più piccolo. Ora Theo, sua madre e il fratellino, frequentano regolarmente la scuola del sabato. «Sono molto grato a Joyce che mi ha invitato in chiesa e mi ha dato la possibilità di frequentare la scuola» dice Theo.
Animatore: Il nostro tredicesimo sabato, tre anni fa ha aiutato migliaia di bambini in tutta l’Africa centro-occidentale ad andare a scuola e a conoscere Gesù. Non sappiamo quanti sono stati quelli che hanno trovato in Gesù un nuovo amico, ma lo sapremo in cielo. Ora facciamo i nostri programmi per l’offerta di questo tredicesimo sabato, per fare in modo che molti altri bambini possano raggiungerci in cielo. Questo trimestre ne beneficeranno due scuole, una nel Benin e una in Senegal.

Arrivederci, Miss Charlotte

31CharlotteDopo venti anni di storie per i bambini e adulti intorno al mondo, miss Charlotte va in pensione.
Miss Charlotte ha viaggiato in 140 nazioni per raccogliere le storie missionarie che ascoltiamo ogni sabato. Alcuni di questi viaggi sono stati molto avventurosi. Ha volato in vecchi aerei più adatti a trasportare merci che persone e ha viaggiato su una macchina con un fucile AK-47 sul sedile accanto a lei (ma ha fatto attenzione a non toccarlo!).
Nelle Filippine ha preso un battello per recarsi ad assistere a un battesimo. Vicino alla riva, i passeggeri hanno dovuto saltare su una piccola barca a remi per poter raggiungere la spiaggia. Mentre Charlotte saltava, la piccola barca si è mossa e lei è caduta nella melma. I vestiti del sabato erano ricoperti di fango, ma lei si è messa a ridere e il barcaiolo ha diretto la barca verso la riva, dove erano ad attenderla le persone che le dovevano raccontare le storie che lei, a sua volta, avrebbe poi raccontato al mondo intero.
Ha dormito in capanne di fango, o nella soffitta di alcune chiese, insieme a lucertole e a scarafaggi. Ha mangiato curry indiano e riso cinese con le mani. Ha ascoltato storie su storie seduta sul vano posteriore di un furgone che saltava da una buca all’altra lungo strade polverose, o seduta su sacchi di mais o sul ramo di un albero.
Miss Charlotte ha passato molto tempo lontano dai suoi figli, spesso senza e-mail o telefono. Ma pur sentendone la nostalgia, sapeva che loro erano uniti in preghiera. La cosa che più l’ha resa felice è aver potuto incontrare tante sorelle e tanti fratelli intorno al mondo, legati a lei dall’amore di Dio.
Il prossimo trimestre conosceremo la nuova redattrice, Miss Gina.

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola