03 – Sabato 19 aprile

Un cuore trasformato

03

PAESE NASCOSTO

Nel mio paese essere un cristiano può essere molto pericoloso. Nella mia scuola non tutti sanno che credo in Gesù; alcuni miei compagni di classe rubano ad altri studenti e perfino agli insegnanti.

Nel mio paese essere un cristiano può essere molto pericoloso. Nella mia scuola non tutti sanno che credo in Gesù; alcuni miei compagni di classe rubano ad altri studenti e perfino agli insegnanti. Il loro linguaggio è pieno di imprecazioni e bestemmie. Nonostante non mi piaccia nulla di quello che questi ragazzi fanno, sono comunque miei amici, anche se i miei genitori sono preoccupati che io possa essere influenzato dalla loro cattiva condotta e mi hanno chiesto di smettere frequentarli. Ogni giorno sento mia mamma che prega per me, chiede a Dio di proteggermi dalla cattiva influenza di questi ragazzi. Tuttavia a casa continuo ad adorare insieme a mia mamma e a mia sorella.

Mio padre beve e fuma e non ha mai voluto unirsi a noi nella preghiera o venire con noi in chiesa. Qualche volta, quando ci vede pregare per lui, ci afferra per i capelli, obbligandoci ad alzarci in piedi.

Quando non siamo in preghiera e papà non è ubriaco, è una persona fantastica. Ci porta in vari luoghi e fa tante cose con noi, ma è solo quando preghiamo o ci rechiamo in chiesa che ci deride.

 

Chiusi in casa

Qualche volta, sotto l’effetto dell’alcol, mio padre c’impedisce di andare in chiesa chiudendoci in casa e impedendoci di uscire, noi restiamo dentro piangendo e pregando. Poi la mamma ci guida nello studio della Scuola del Sabato. Cantiamo inni, leggiamo la Bibbia e ripetiamo i versetti a memoria, poi invece del sermone, la mamma ci legge un brano della Bibbia e poi lo commentiamo.

Verso le sei del pomeriggio papà torna a casa, dopo aver aperto le porte e ci permette di uscire, ma ormai il sabato sta per finire, quindi dopo aver fatto la preghiera di chiusura del sabato, ceniamo con lui.

Ogni tanto riusciamo ad aprire la porta chiusa a chiave scuotendola molto fortemente, ci rechiamo velocemente in chiesa e altrettanto velocemente torniamo a casa. Altri sabati, invece, mio padre blocca la porta e resta in casa, per essere sicuro che non andiamo da nessuna parte. Solo quando è sobrio, ci permette di andare in chiesa.

 

Cambiamenti

Lo scorso anno è mancata la nonna paterna. Mio padre era molto legato a sua madre e dopo la sua morte, ha cominciato a cambiare. Mia madre incoraggia spesso mio padre a pregare, avendo la certezza che il Signore lo aiuterà; da lì a poco ha cominciato a leggere la Bibbia e quando siamo in ginocchio per pregare non ci tira più per i capelli né si prende gioco di noi, ma si siede nella stanza e ascolta le nostre preghiere.

In seguito ha smesso di bere alcolici; aveva promesso che l’avrebbe fatto e ha mantenuto la sua parola, benché continui a fumare. Abbiamo proseguito a pregare affinché si liberasse anche da questa abitudine e con il tempo ha di molto ridotto il numero delle sigarette.

Mio padre ancora non frequenta la chiesa, ma ascolta le nostre preghiere. Riusciamo a intravvedere i cambiamenti che Dio vuole che faccia. Ora non beve più ed è una persona più serena.

Anche mio padre mi ha messo in guardia dalle cattive compagnie della scuola, esortandomi a non lasciarmi travolgere dalla loro cattivo esempio. Ma un giorno, a mie spese, ho imparato quanto i miei genitori avessero ragione: venni coinvolto in una rissa con questi compagni e da quel momento non siamo più amici. È bello vedere come Dio ha agito non solo nella vita di mio padre, ma anche nella mia.

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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola