05 – Sabato 3 maggio

Da uno a molti

05

INDIA CENTRALE

Sto camminando per le strade polverose del villaggio, cercando persone con cui parlare, perché desidero condividere storie di Dio che mi sono state raccontate! L’odore del bucato è nell’aria. Pecore e capre camminano per le strade con i contadini e i pastori. “Conoscete Gesù?”, chiedo a un gruppo di uomini.

Mi si accalcano attorno con aria minacciosa. Le loro voci si alzano e mi spingono fuori dal villaggio. Presto mi ritrovo disteso al bordo della strada pieno di lividi, mentre quegli uomini mi deridono. Coloro che mi hanno colpito sono scappati e io mi ritrovo solo, debole e talmente azzoppato che non riesco ad alzarmi. Emetto un altro gemito e al dolore lancinante, la vista si offusca.

Improvvisamente, proprio vicino alla mia testa, vedo un paio di sandali e i piedi polverosi. Per un momento temo che quegli uomini siano tornati per farmi fuori, ormai non c’è nessuna speranza per me.

“Posso aiutarti? Cosa ti è successo?”, la sua voce è gentile.

Racconto all’uomo che sono stato colpito da un gruppo di persone.

“Sono Nagaraj e ti aiuterò” dice, prima di sollevarmi e mettermi nel suo carretto.

Nagaraj mi accompagna all’ospedale e paga per le mie cure. Resto tutta la notte in ospedale e il giorno dopo viene a prendermi.

“Puoi restare a casa mia finché non ti sarai ripreso”, mi dice.

Sono pieno di gratitudine e se penso alla mamma invalida, so per certo che è meglio restare con Nagaraj, perché mia madre non può prendersi cura di me e mio padre ci ha lasciato da molti anni. “Grazie!”, dico. So che il mio Padre del cielo si prende cura di me tramite quest’uomo gentile.

A casa di Nagaraj le mie contusioni e ferite guariscono e recupero le mie forze; appena accolto dalla famiglia, già comincio a testimoniare di Gesù; Nagaraj mi ascolta attentamente e accetta di seguire Gesù.

“Resta con noi e porta tua mamma qui”, mi dice. Il mio cuore si riempie di gratitudine e decido di portare mia mamma in quella casa.

Quando mi sono ristabilito, torno nuovamente nei villaggi ai quali desideravo far conoscere Gesù. Ora che abito a casa di Nagaraj sono ben accolto e i racconti di Gesù si diffondono rapidamente. Cinque persone formano il primo nucleo, poi dieci, poi venti. In dieci anni sono diventate duecento. Ci incontriamo nella casa di Nagaraj al centro del villaggio, ma lo spazio è poco per duecento persone.

Recentemente ho visitato nuovi villaggi e scoperto una chiesa di cui non ne conoscevo l’esistenza. È una chiesa avventista del 7° giorno e decido che il mio compito è anche quello di portare la verità a tutti loro. Mi preparo per andare in chiesa un sabato mattina, adorare con loro e parlare loro della vera adorazione.

Entro in chiesa e trovo circa un centinaio di persone, che mi dicono che si riuniscono in quel villaggio da quarant’anni. Mi siedo silenziosamente al mio posto durante il servizio, pensando all’adorazione domenicale di cui desideravo parlare con loro.

Dopo il servizio, saluto il pastore e cominciamo a parlare; penso ancora a quello che volevo condividere con lui, ma prima è lui che comincia a parlare del sabato. Le sue convinzioni sembrano fondate sulla Bibbia. La cosa mi incuriosisce e desidero conoscere meglio; si offre di studiare con me la Bibbia e ne sono felice.

Il pastore avventista e io studiamo la Scrittura ogni settimana per circa sei mesi. Appena imparo nuove verità le condivido con le duecento persone con cui mi incontro. Più conosco nuove verità, più le metto in pratica con convinzione. Invito il pastore avventista a parlare a tutta la chiesa.

 

Qualche mese fa sono stato battezzato con i duecento membri della mia chiesa, adesso siamo membri della Chiesa avventista del 7° giorno!

Le persone dei villaggi attorno sono incuriosite e vengono ad assistere alla celebrazione di questo grande evento. Più di cento interessati presenti alla festa battesimale dicono di essere interessati a conoscere meglio Dio e quindi il pastore avventista e io abbiamo cominciato a studiare la Bibbia con loro.

La mia comunità e io continuiamo a riunirci nella casa di Nagaraj, solo che ci incontriamo di sabato invece della domenica. Speriamo di costruire una chiesa o due per espanderci. Siamo curiosi di vedere dove Dio vuole portarci. Da uno a molti, è stato un bellissimo percorso con lui e sappiamo che continuerà a essere con noi.

 

Conosciamo meglio…


  • … l’India, dove più dell’80 per cento della popolazione è induista; l’induismo è una religione sorta proprio in questa grande nazione. Altre religioni presenti includono islam (13 per cento), cristianesimo (dal 2 al 3 per cento), sikh (quasi il 2 per cento) e buddhismo (meno dell’1 per cento).
  • Gli induisti non hanno un credo come per i cristiani. Ogni credente è incoraggiato a trovare la propria spiritualità e verità morale. Gli induisti spesso venerano una varietà di dèi, di cui non c’è uno superiore agli altri. Non c’è un salvatore né una singola divinità da adorare, come nel cristianesimo.
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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola