08 – Sabato 22 febbraio

Le ferite della mamma

NIGERIA

«A fuoco! A fuoco!» gridarono i vicini, per avvertire la mamma di Ado che la sua piccola casa stava bruciando. Le fiamme si sprigionarono dal tetto e dalle mura e il fumo riempì la capanne. La mamma riuscì a fuggire, ma solo per rendersi conto che il suo bebè era rimasto dentro la casa. Ignorando le fiamme e il fumo, rientrò in casa correndo per salvare il bambino.


I vicini trattennero il fiato… Le fiamme diventavano sempre più alte. Alla fine, la mamma emerse con il suo piccolo tra le braccia. Il piccolo era salvo, ma la mamma aveva riportato ferite sia sulle braccia che sul viso. Con il tempo molte di quelle ferite guarirono, ma il suo volto, una volta bellissimo, fu per sempre rovinato dal fuoco.
Ado crebbe e diventò un ragazzo forte e robusto. Naturalmente, si accorse che il volto della sua mamma era diverso da quello delle altre donne, ma non le aveva mai chiesto spiegazioni; qualcuno gli aveva raccontato che la mamma lo aveva salvato dalle fiamme quando lui era un neonato, ma Ado non aveva collegato il suo salvataggio alle ferite sul volto della mamma. Non aveva capito che erano il risultato dell’amore di sua madre.
Un giorno, mentre Ado stava giocando con alcuni amici, qualcuno prese in giro sua madre per il suo viso rovinato; tutti ridevano, e Ado rientrò in casa correndo per non far vedere le lacrime che spuntavano dai suoi occhi.
Che è accaduto?
Tornando dal lavoro, la mamma vide Ado seduto in silenzio, con un’aria triste. «Figlio mio, c’è qualcosa che non va?» gli chiese, preoccupata.
Ado ci pensò un momento e poi le chiese: «Mamma, che cosa è accaduto al tuo viso?».
«Perché me lo chiedi?» gli rispose la mamma.
«Ero coi miei amici e prendevano in giro uno di loro dicendogli la sua faccia è brutta quanto la tua. Posso sapere che cosa è accaduto al tuo viso?».
La mamma rimase in silenzio per qualche istante, poi si alzò, aprì un cassetto e tirò fuori una foto. La dette ad Ado. Era la foto di una bellissima giovane donna. Ado studiò la foto e poi guardò sua madre. «Sei tu?» le chiese.
«Sì, è stata scattata prima dell’incendio della nostra capanna». Ado sapeva la storia dell’incendio e sapeva che la madre lo aveva tirato fuori dalle fiamme e che gli aveva salvato la vita. Ma non aveva mai pensato che cosa questo gesto d’amore avesse significato per lei.
Ado si alzò e abbracciò forte forte la mamma. Ora aveva capito. La madre aveva rischiato la vita per lui e senza questo suo gesto d’amore lui sarebbe morto nel fuoco. La guardò di nuovo e su quel volto non vide più nemmeno il segno delle ferite. Era bellissimo: aveva il volto dell’amore.
Ado abbracciò la mamma. «Per me tu sei bellissima, ancora più bella della foto».
Bambine e bambini, anche Gesù ci ama. Ci ama a tal punto che porta su di sé le ferite per salvare voi e me dalle ferite che il peccato provoca. Ha ferite sulle mani, sui piedi, e sul fianco, dove la spada lo ha colpito. Gesù sarebbe potuto tornare al padre in cielo, senza passare per la morte terrena, ma ci ama troppo: non poteva sopportare l’idea di passare l’eternità senza di noi. Sapeva che, se non fosse morto per noi, noi saremmo morti senza di lui.
Quando Ado vede le ferite della madre, si ricorda dell’amore che ha per lui. E quando noi pensiamo alle ferite di Gesù, ci ricordiamo dell’amore che Gesù ha per noi. Un modo di ringraziarlo per questo suo amore e portare delle offerte in favore di tanti nel mondo che non lo conoscono.

  • La Nigeria è bagnata dall’oceano Atlantico, e si trova ai confini dell’Africa occidentale. È il paese africano più popoloso e il settimo più popoloso al mondo.
  • In Nigeria vivono più di 500 gruppi etnici, ciascuno con la propria lingua. L’inglese è comunque la lingua ufficiale.
  • Circa il 40 per cento della popolazione è di religione cristiana (soprattutto nel sud e nel centro del paese) e circa la metà è mussulmana.
  • La Nigeria ha grande riserve di petrolio ed è ricca di altre risorse naturali che stanno contribuendo a farla diventare una nazione economicamente forte.
Condividi:

Autore dell'articolo: Stefania Tramutola