07 – Sabato 17 maggio

Il miracolo di Yasiah

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INDIA CENTRALE

Yasiah ha dieci anni ed è sdraiato sulla sua stuoia di bambù, sul pavimento della sua piccola casa di mattoni. Guarda oziosamente sua mamma che spazza il pavimento. Poi prepara una miscela di letame di mucca e acqua e lo strofina per tutto il pavimento sporco. Quando questo si asciuga, il pavimento diventa splendente, come una pietra levigata e tiene le mosche e gli insetti lontani.

La mamma di Yasiah va fuori e inizia a macinare peperoni, cipolle, aglio e qualche foglia su una pietra apposita: prepara una salsa per la famiglia.

Yasiah striscia sul pavimento e vede sua mamma mentre solleva un pentolone in spalla e cammina per il villaggio per andare ad attingere dell’acqua. Yasiah vuole correre con la mamma come fanno gli altri bambini, ma non può. Ha una terribile malattia chiamata polio, che lascia le sue gambe troppo deboli per sorreggere il peso del suo corpo.

“Mamma, resterò per sempre uno storpio così?”, chiede Yasiah.

“Sì, a meno che Dio non faccia un miracolo”, risponde la mamma, “ma per ora devi essere contento di come sei”.

“Dici che forse Dio può fare un miracolo per me?”, afferma Yasiah speranzoso. “Possiamo chiedere a un pastore di pregare con noi per un miracolo?”.

“Da quando i missionari se ne sono andati dal villaggio non abbiamo pastori con cui pregare”, risponde la madre.

 

Buone notizie per Yasiah

Qualche giorno dopo, il padre di Yasiah torna a casa dai campi con delle novità: “Un pastore sta visitando un villaggio a dieci miglia da qui. Alcuni del villaggio sono andati a chiedergli se può venire a visitare il nostro villaggio. Dice che è della Chiesa Avventista del 7° giorno, ma è un buon uomo”.

Gli occhi di Yasiah cominciano a brillare. “Forse il pastore può pregare affinché io possa camminare”, dice.

Il pastore visita la casa di Yasiah e prega per il ragazzo. Poi dice al padre: “Dovrebbe portare il ragazzo in città, dove facciamo incontri speciali. Chiedete al pastore di lì di pregare per il ragazzo”.

Il padre e alcuni abitanti del villaggio portano Yasiah alla fermata dell’autobus e partono verso la città. Trovano il pastore avventista e gli chiedono di pregare per Yasiah. Dopo aver pregato, uno dei pastori dice: “Credi nel potere di Gesù Cristo? Credi tu che possa camminare di nuovo?”.

Yasiah è felicissimo! È sicuro che Gesù lo guarirà e che potrà camminare di nuovo. “Quando avverrà il miracolo?”, chiede a suo padre. “Sarà domani?”.

 

Il miracolo

“Non lo so, figlio mio”, risponde il padre, “dobbiamo avere fede in Gesù. Lui lo sa meglio di noi”.

Il mattino seguente quando Yasiah è solo, prova ad alzarsi e ce la fa! Può stare in piedi! “Sì, Gesù”, sussurra, “credo che tu possa guarirmi le gambe”.

Dopo questo Yasiah prova per molti giorni a mettersi in piedi e a stare dritto, può  sentire le sue gambe più forti, presto fa anche qualche passo.

“Guarda papà! Posso stare in piedi e camminare se mi reggo a qualcosa!” e lo mostra a suo padre.

“Sì, il Signore ha risposto alle nostre preghiere”, dice il padre. “Domani ti faccio un bastone con cui puoi aiutarti a camminare!”.

Dopo questo, niente e nessuno può demoralizzare Yasiah; si esercita a camminare con l’aiuto del suo bastone e lentamente le sue gambe diventano più robuste. Presto Yasiah può aiutare la mamma a prendere l’acqua al pozzo e aiutare suo padre nei campi.

 

Vieni e insegnaci

Quando le persone del villaggio vengono a sapere del miracolo di Yasiah, chiedono al pastore avventista di venire nel loro villaggio e parlare loro di Gesù. Sono curiosi di scoprire le verità della Parola di Dio.

Ora, durante il sabato, Yasiah cammina con i suoi genitori verso una piccola chiesa costruita di mattoni nel villaggio vicino. I credenti sono seduti sul pavimento per pregare e adorare.

Parte delle offerte del Tredicesimo Sabato aiuterà a costruire una chiesa per i credenti come Yasiah e la sua famiglia. Facciamo il possibile per rendere i loro sogni e le loro preghiere una realtà.

 

Conosciamo meglio…


  • L’India; l’inglese e l’indiano sono le lingue ufficiali qui. In più, ciascuno dei 18 stati dell’India può scegliere la sua lingua ufficiale. Una di queste è il Telugu; tuttavia, per andare bene a scuola, i bambini devono prima imparare l’inglese che studiano per almeno per un anno.
  • L’inglese fu introdotto dai britannici nel 1700 ed è usato nell’istruzione e dal governo.
  • L’indiano è la lingua più parlata in India. Per oltre 500 milioni di persone è la prima lingua.
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Autore dell'articolo: Stefania Tramutola